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 2010  aprile 20 Martedì calendario

PECHINO COME GLI STATI UNITI "AIUTO, CI SONO TROPPI OBESI"

Con trent´anni di ritardo, mentre l´Occidente tenta disperatamente di uscirne, anche la Cina entra nell´era dell´obesità. Per il Paese è uno shock. Meno di mezzo secolo fa è sopravvissuto alle carestie e alla fame di massa che, al tempo di Mao Zedong, uccise oltre 30 milioni di persone. L´impetuosa crescita economica e l´epocale concentrazione nelle metropoli, presentano invece oggi il conto impietoso del benessere, saltando i passaggi che altrove hanno impegnato due generazioni.
L´allarme di medici e Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dà ai cinesi il benvenuto nel club dei malati di industrializzazione e ritrae una nazione già più grassa e malsana di Stati Uniti ed Europa. I toni sono da dramma collettivo. I cinesi, come tutti gli asiatici, sono sempre stati magri, ai limiti della secchezza. Diabete, obesità e malattie cardiovascolari causate dall´eccesso di cibo, erano patologie pressochè sconosciute, utili per stigmatizzare il contrappasso borghese dell´Occidente. Gli ultimi studi rivelano a sorpresa che la Cina, tra i molti primati mondiali che sta conquistando, detiene anche quello del sovrappeso e delle sue conseguenze.
L´effetto «fast-food-supermercato-televisione-internet» secondo il governo sta trasformando la popolazione, preparando la più impressionante bomba-sanità del pianeta. Fino agli anni ”80 nessuno impugnava un carrello per fare la spesa o si sfiniva di hamburger e patatine. Un popolo di contadini viveva in campagna, consumava i propri prodotti e continuava a spostarsi a piedi, o in bicicletta. La sovra-alimentazione interessava il 2% dei cinesi.
Le cifre delle nuove megalopoli certificano invece la velocità senza precedenti dell´emergenza sanitaria ed economica legata al grasso. La Cina ha così superato l´India e si è insediata al primo posto per numero di obesi, malati di diabete e di cuore. Nel 2004 i cinesi obesi erano 60 milioni, 200 milioni quelli in sovrappeso. Nel 2009 si è passati a 100 milioni di obesi e 310 milioni in sovrappeso. Oltre un terzo della popolazione è colpita dall´ingrassamento, contro l´8% degli Usa e il 4,4% della media mondiale. Secondo i ricercatori della Tulane University, il diabete di tipo 2 è ormai al livello di epidemia. Ne sono affette 92,4 milioni di persone, mentre 148,5 milioni hanno il pre-diabete e 250 milioni sviluppano malattie cardiovascolari indotte da cattiva alimentazione. Il ministero della Salute ha calcolato che il problema impegna il 23,6% della spesa sanitaria. L´Oms spiega che l´eccesso di peso, nei prossimi cinque anni, costerà alla Cina quasi 600 miliardi di dollari. Bambini e adolescenti sono i più colpiti. Il 13% dei cinesi tra dieci e dodici anni è già obeso, il 19% è in sovrappeso, rispetto al 18,8% dei coetanei americani. A Pechino e Shanghai i bambini di sei anni pesano in media 22,4 chili, rispetto ai 17,8 del 1970 e contro gli ormai prossimi 22,7 dei fino ad oggi derisi coetanei Usa. «Siamo oltre la tendenza di ogni altra nazione sviluppata - dice Yang Qing, ricercatore all´università della capitale - e la velocità dell´aumento di peso non ha precedenti nella storia».
Nessuno aveva previsto un simile destino e gli scienziati puntano il dito contro l´impetuoso sviluppo economico, l´inattività fisica e il cibo-spazzatura. I ricercatori mettono però sotto accusa anche l´inquinamento e alcune tossine ambientali. Nelle urine dei malati di diabete sono state trovate alte concentrazioni di bisfenolo, un veleno presente nella plastica. Nelle zone rurali obesi e diabetici sono il 45% in meno che nelle aree urbane, dove però si concentra già il 55% della popolazione. «In 10 anni - dice Ji Chengye, responsabile del centro di Stato per l´alimentazione - sulle tavole cinesi sono esplosi carne, latticini, zuccheri e conservanti. Il nostro organismo era abituato ad assumerli poche volte all´anno. In inverno si consumavano cavoli, in estate riso. Il lavoro fisico è crollato, cedendo il posto a web, auto e tivù. Siamo oltre gli appelli contro i fast-food». Ad allarmare i sociologi è anche l´odio degli adolescenti per moto e vita all´aperto. A fare ginnastica, secondo tradizione, sono rimasti gli anziani.
Quattrocento milioni di under 20 non fanno più di un´ora di esercizi fisici a settimana. La star olimpica degli ostacoli, Liu Xiang, ha dichiarato che «il Paese sta perdendo forza». L´incubo delle autorità è meno sportivo: iniziano a temere che la Cina, battuta la fame, possa morire di grasso.