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 2010  aprile 20 Martedì calendario

Notizie tratte da: Clara e Gigi Padovani, Conoscere il cioccolato, Ponte alle Grazie 2006, pp. 312, 15 euro

Notizie tratte da: Clara e Gigi Padovani, Conoscere il cioccolato, Ponte alle Grazie 2006, pp. 312, 15 euro.

CONSUMO Il cacao viene coltivato all’Equatore, ma, in quell’area del mondo, pochi lo consumano una volta trasformato in tavolette, se non in Messico e in alcune zone del Centro America: soltanto il 5% di chi partecipa alle fasi di lavorazione iniziale delle fave di cacao abbia mangiato un pezzo di cioccolato.

PRODUZIONE La produzione mondiale (la pianta del cacao è coltivata in 45 paesi), che nella raccolta 2005-2006 si è attestata su 3 milioni e 298mila tonnellate.

PREZZO Un chilogrammo di fave di cacao, selezionate sul mercato internazionale, vale da un minimo di 1,2 euro fino a un massimo di 4-5 (a seconda della qualità). Il cioccolato nei negozi occidentali si vende a 20 euro al chilogrammo quando è «nudo» (in grandi barrette da mezzo chilo destinate all’uso professionale dei pasticceri) o a 30-40 euro quando è confezionato per la vendita al dettaglio.

COMPRAVENDITA Nella compravendita del cacao gli importatori ricevono il 70% del prezzo finale, mentre ai produttori va il 5%.

PRINCIPESSA Un giorno una principessa, lasciata a guardia del tesoro dallo sposo, partito per una guerra a difesa dei confini dell’impero, venne assalita dai nemici che cercarono inutilmente di indurla a rivelare il luogo dove era nascosto. Per vendicarsi del suo silenzio la uccisero; ma dal suo sangue versato sulla terra nacque la pianta del cacao il cui frutto cela un tesoro di semi amari come le sofferenze amorose, forti come la virtù, rossastri come il sangue (mito azteco).

AZTECHI Per Olmechi, Maya e Aztechi, i semi di cacao, oltre a trasformarsi in liquido energetico e stimolante per le classi nobili, venivano usati come moneta corrente.

PER PORCI [...] il quale [il cioccolato] più pare beveraggio da porci, che da homini. [...] Il suo sapore è alquanto amaro, satia & rinfresca il corpo, però non imbriaca & questa è la migliore, & più cara mercantia che gl’Indiani stimano, dove la costumano (Girolamo Benzoni, Historia del Mondo Nuovo, 1575).

ZUCCHERO Soltanto l’aggiunta di zucchero, avvenuta nella prima metà del XVII secolo, rese gradevole la bevanda, fino a conquistare le corti e i monasteri di tutta Europa, tra il Seicento e il Settecento. Il cioccolato cambiò volto in Gran Bretagna ai primi dell’Ottocento, quando venne trasformato in una tavoletta solida.

MODERNIT L’era moderna del cioccolato in quattro date e cinque nomi:
1. L’olandese Conread J. Van Houten che nel 1828 riuscì a spremere le fave per ottenerne la polvere di cacao da sciogliere in acqua.
2. Il capitalista inglese Joseph Storrs Fry, terza generazione di medici e chimici industriali, che nel 1849 preparò la prima tavoletta solida.
3. Il costruttore svizzeri di candele Daniel Peter, che con la figlia di François-Louis Cailler, Fanny, inventò nel 1875 il cioccolato al latte grazie alla farine lactée realizzata dal suo vicino di casa, l farmacista tedesco Henry Nestlé.
4. Il tecnico-cioccolatiere svizzero Rudolph Lindt, che dimenticando accesa la sua macchina, nel 1879 aprì la strada al fondente, come lo battezzò egli stesso.

CHIMICA Il cacao e il cioccolato contengono più di trecento sostanze chimiche.

BASE Alla base di ogni cioccolato ci sono tre materie prime: cacao secco, burro di cacao e zucchero.

FASCINO «C’è un fascino indescrivibile nel maneggiare anonimi blocchi di copertura grezza, nel grattugiarli a mano nei grandi paioli di ceramica – non uso mai il miscelatore elettrico – e dopo nel sciogliere, mescolare, provare ogni mossa accurata con il termometro per lo zucchero fino a quando si raggiunge la giusta gradazione di calore per ottenere la trasformazione» (Joanne Harris, Chocolat).

NUTELLA Mettendo in fila i vasetti di Nutella prodotti dalla Ferrero in un anno si coprirebbe una distanza di 40mila chilometri, come la circonferenza della Terra.

NUTELLA/2 La quota che la Nutella detiene nel mercato delle creme spalmabili al cioccolato in Italia e in Europa è dell’80-90%.

SCAMBIO «Quand’ero piccola, mangiavo poco cioccolato non so perché, mi diceva mia madre, il cioccolato fa mal alla pancia, ma anche perché inconsciamente dentro di me nasceva il pensiero che avrei fatto un po’ di dispiacere a Dio. Perché la cioccolata era un puro piacere, fine a se stesso, gratuito, in fondo immeritato, io dovevo render conto a Dio. Cosa gli davo in cambio? Ecco, c’era l’idea di uno scambio. Se mangiavo tanta cioccolata, dovevo in qualche modo riparare facendo qualcosa di meno piacevole, di doveroso e necessario, possibilmente utile agli altri» (Paola Mastrocola, Volere e non toccare).

SCATOLE Scatole di cioccolatini:
- regalare una scatola rettangolare significa sottolineare l’importanza e l’autorevolezza di chi la riceve;
- offrire una scatola quadrata vuol dire sottolineare le doti di onestà, chiarezza, integrità e moralità sia di chi dona che di chi riceve;
- con una scatola tonda si auspica che il rapporto di amicizia e affetto tra chi dona e chi riceve duri all’infinito, in eterno;
- donare una scatola a forma di ottagono significa cercare di sottolineare una novità, un cambiamento, un’evoluzione nella situazione, nella relazione, in chi dona oppure in chi riceve;
- regalare a una donna una scatola di cioccolatini a forma di cuore sottintende un chiaro messaggio d’amore;
- si regala un cubo di cioccolatini a una persona che si ammira e di cui si riconosce l’autorità;
- il tubo consente di fare un regalo simpatico, che segnala attivismo e intraprendenza, senza però «sbilanciarsi troppo» sul significato sottostante (Alessandro Amadori, psicologo).