Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  aprile 20 Martedì calendario

Antonio Cammisa, 78 anni. Pensionato di Ururi in provincia di Campobasso, «lucido, tranquillo, pacato», alle spalle la morte della moglie e dei due figli (uno per malattia, l’altro in un incidente stradale) qualche settimana fa aveva accolto nella sua casa due rumene: Maria Magdalena Stoic, 32 anni e Alina Tinu, 26 (di quest’ultima s’era invaghito e pare avesse intenzione di sposarla)

Antonio Cammisa, 78 anni. Pensionato di Ururi in provincia di Campobasso, «lucido, tranquillo, pacato», alle spalle la morte della moglie e dei due figli (uno per malattia, l’altro in un incidente stradale) qualche settimana fa aveva accolto nella sua casa due rumene: Maria Magdalena Stoic, 32 anni e Alina Tinu, 26 (di quest’ultima s’era invaghito e pare avesse intenzione di sposarla). L’altra sera i tre andarono in un bar dove il vecchio ordinò un caffè e le donne si scolarono diversi bicchieri di whiskey, tanto che a un certo punto, del tutto ubriache, presero a spogliarsi e a fare gesti osceni davanti a tutti. Quando tornarono a casa il Cammisa notò che dalla sua pensione mancavano dei soldi, subito se la prese con le rumene e allora quelle, afferrati un coltello da cucina e un paio di forbici, gli ficcarono le lame più volte nel corpo, quindi corsero in strada gridando «due uomini incappucciati hanno ammazzato Antonio». Nottata di sabato 17 aprile in una casa in via Media a Ururi, 2.800 anime in provincia di Campobasso.