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 2010  aprile 20 Martedì calendario

Mario Farisano, 44 anni. Originario della Basilicata, emigrato al nord tanti anni fa per lavorare, viveva a Marmorta di Molinella, nel Bolognese, con la moglie e le due figlie di 6 e 13 anni

Mario Farisano, 44 anni. Originario della Basilicata, emigrato al nord tanti anni fa per lavorare, viveva a Marmorta di Molinella, nel Bolognese, con la moglie e le due figlie di 6 e 13 anni. Operaio cassintegrato della Nuova Renopress di Budrio, azienda che produce ricambi per auto, s’arrangiava cantando nei locali, dove organizzava pure il karaoke, e nel frattempo aveva spedito il suo curriculum a tutte le aziende della zona. Pieno di amici, all’apparenza «allegro e scherzoso come sempre», in realtà era disperato perché nessuno aveva risposto alla sua domanda di un lavoro, e in più quesot mese e il prossimo rischiava di non ricevere nemmeno gli ottocento euro della cassa integrazione. La mattina di venerdì 16 aprile salutò la moglie Ida, disoccupata pure lei, che usciva di casa per andare a fare le pulizie da una signora che abita nella stessa via, poi accompagnò la figlia più piccola a scuola, quindi andò nel garage di casa, prese la corda per saltare della sua bimba e con quella si impiccò. Un’oretta dopo, quando in casa c’erano già i parenti e i carabinieri, arrivò la telefonata di un’azienda della zona che lo contattava per un colloquio di lavoro. Mattinata di venerdì 16 aprile in una casa a a Marmorta di Molinella, nel Bolognese.