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 2010  aprile 20 Martedì calendario

QUANDO LEI E’ AITANTE COME UN LORD SCAPOLO

Violet Keppel, sposata (per un decennio) Trefusis, figlia di una amante ufficiale di Edoardo VII quando costui era ancora principe di Galles, visse in Francia e a Firenze dove morì quasi ottantenne. Da giovane aveva avuto una clamorosa storia d’amore con Vita Sackville West, colei che in seguito avrebbe infiammato la passione e i sensi di Virginia Woolf. Come tutti sanno, Virginia immortalò la Sackville West nel personaggio di Orlando, il bellissimo giovinetto aristocratico che attraversa alcuni secoli, dall’età elisabettiana ai tempi nostri, con molte peripezie e cambiamenti di sesso.
Anche Violet Trefusis, come documenta Tiziana Masucci nella sua brillante introduzione a Broderie anglaise, aveva visto Vita come un affascinante, altero esponente di una specie di ideale mascolino «upper class» durante la Storia, gladiatore romano, cavaliere medievale, duellista ottocentesco e via dicendo: questo, in una lettera scritta una decina di anni prima del romanzo della Woolf, senza che pertanto ci sia bisogno di pensare che Virginia ne abbia trafugato il soggetto. In ogni caso, una volta uscito Orlando la Trefusis diede la sua versione del rapporto tra se stessa, Vita e Virginia, nel nostro Broderie anglaise, scritto in francese, tradotto poi in inglese, e adesso anche in italiano.
E’ un romanzo breve o, meglio, un racconto lungo, piuttosto spiritoso e assai saporito per gli appassionati di Virginia Woolf e del suo mondo. Racconta, con antefatti e divagazioni, il pomeriggio durante il quale una strana coppia di innamorati scopre qualcosa sul proprio rapporto. Questo avviene quando «lei» conosce finalmente la precedente innamorata di «lui», di cui aveva tanto sentito favoleggiare.
«Lei» è Alexa, scrittrice non più giovanissima, ammirata e autorevole ancorché impacciata nella vita mondana («le sue mani medievali, il suo sguardo impaurito, i suoi capelli nostalgici, perfino la sua borsetta che sembrava un pollo spennato a metà»), e sessualmente quasi frigida: ritratto, ovviamente, di Virginia. «Lui» (ossia, Vita) è John Shorne, un aitante lord scapolo, con qualche anno meno di lei: elegante, sprezzante, disinvolto, erede di un casato di favolosa antichità e residente (di nuovo, come Vita) in una magione di incomparabile tradizione e prestigio.
John è stato spinto a corteggiare e addirittura a sedurre Alexa più che dall’amore, dalla curiosità, e dalla stessa improbabilità della cosa; completamente dominato da una tremenda madre autoritaria, apprezza, anche, una guida autorevole in faccende di cultura e di gusto. Non scoraggiata da Lady Shorne, la relazione procede con qualche incertezza, finché Alexa non affronta Anne, la precedente mitizzata innamorata di John, in breve visita dalla Francia dove vive.
Anne (autoritratto della Trefusis), che John aveva sempre descritto come una creatura infida e irresistibile, è invece una persona assennata e ironica, che senza malanimo apre gli occhi ad Alexa-Virginia sull’impossibilità che John Shorne possa mai sfuggire alla propria casta e alla tirannia della madre. Il colloquio chiarisce definitivamente ad Alexa cosa potrà veramente aspettarsi dalla propria storia con John. Grata, ella congeda la visitatrice con la promessa di aiutare la sua carriera letteraria recensendo un suo libro.
Nella realtà le cose non andarono proprio così: Violet Trefusis sottopose un suo romanzo alla casa editrice semiartigianale dei coniugi Woolf, ma questo non piacque, e fu respinto.