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 2010  aprile 20 Martedì calendario

Lena Jeffrey

• Stanley (Stati Uniti) 1958. Avvocato • «[...] Originario di una famiglia italoirlandese trapiantata in California [...] silenzioso, schivo, abituato a muoversi nei corridoi delle curie e lontano dai riflettori, Lena dal 2002 segue le cause più spinose per la Santa sede negli Stati Uniti. Non rilascia interviste e non ci sono neppure fotografie che lo ritraggono. l’avvocato senza volto, ma con lui, finora, la Santa sede ha sempre vinto. Laureato all’Università della California, Lena insegnava in Italia quando, nel 2000, fu chiamato a difendere lo Ior dalle richieste di un gruppo di ebrei croati sopravvissuti (caso Alperin vs Vatican Bank). Dopo un processo durato 10 anni, Lena ha vinto, dimostrando che la corte americana non aveva giurisdizione sul caso. Da quel momento è diventato il punto di riferimento della Santa sede negli Usa, affiancato da altri due colleghi californiani, Alexis Haller e Byron Done. Favorito anche dal suo ottimo italiano, l’avvocato senza volto ha cominciato a fare la spola tra lo studio di Berkeley, in California, e la segreteria di Stato, dove ha una stanza a sua disposizione. ”Lena è la mano sporca del Vaticano negli Usa” dichiara sprezzante Jonathan Levy, l’avvocato degli ebrei croati, usciti sconfitti dal caso Alperin. Mentre il legale delle vittime dei pedofili, Anderson, riconosce che si tratta di un ”avversario bravo e leale” [...]» (Ignazio Ingrao, ”Panorama” 22/4/2010) • «In Kentucky o in Mississipi, dinanzi alla Corte Suprema o a New York: ovunque il Vaticano si trovi sul banco degli accusati negli Usa, a difenderlo c’è Jeffrey Lena, avvocato californiano [...] di origini italiane. Laureatosi in Storia nell’86, gestisce da solo il suo piccolo studio legale a Berkley Hills [...] Quando negli Anni ”90 attraverso non meglio precisate ”relazioni accademiche e professorali in Italia” diventò il legale statunitense del Vaticano, in molti pensarono a una ”bufala” [...] ”Non avrei mai voluto trovarmi sotto i riflettori - dice Lena, che una volta passò persino tre ore in un’aula di tribunale vuota ad Austin pur di evitare i fotografi - Invece di colpo sono diventato un personaggio pubblico”» (’la Repubblica” 20/4/2010) • « molto riservato e nutre una profonda passione per la storia, l’insegnamento e l’Italia dove ha studiato imparando ad apprezzare gli aspetti più dottrinali della giurisprudenza [...] è uno dei più noti avvocati degli Stati Uniti, alla ribalta della cronaca per aver difeso il pontefice Joseph Ratzinger e la Santa Sede in alcune cause di presunti abusi pedofili, oltre a essere il legale dell’Istituto per le Opere di Religione (Ior) [...] vive a Berkeley ed è iscritto all’Associazione degli avvocati della California. Riflessivo e attento, appare cauto nel parlare di se stesso e delle questioni inerenti la Chiesa: ”Preferisco raccontare la mia passione per la storia e l’insegnamento”. Dopo la laurea e la cattedra all’Università della California scopre l’interesse per la legge: ”In verità è una materia che ho attentamente evitato preferendo lo studio della storia - racconta -, ma poi ho scoperto l’importanza del diritto nel progredire della civiltà”. Si trasferisce all’Università degli studi di Milano dove ha ”l’opportunità di conoscere la legge cogliendone gli aspetti dottrinali grazie al metodo delle scuole italiane”. Completa gli studi negli Stati Uniti per poi tornare in Italia dove vive tra Milano, Torino e Trento insegnando e ”imparando da grandi maestri, come Ugo Mattei, un approccio al diritto critico e non semplicemente riflessivo”, che gli sarà utile nella carriera forense. ”L’insegnamento - racconta - è un approccio strumentale per l’avvocato che ha il compito di spiegare al giudice il significato del diritto rilevante nel caso”. Grazie alle conoscenze maturate negli ambienti del diritto comparato e internazionale abbraccia la professione forense, cura insieme a Mattei il libro ”Introduzione alla giurisprudenza italiana” e si affaccia ai processi eccellenti rappresentando la Santa Sede. Con l’avvio delle inchieste sugli abusi ai minori che travolgono le diocesi statunitensi, viene chiamato a rappresentare in Texas il cardinale Joseph Ratzinger. Il futuro pontefice è accusato di aver coperto alcuni sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia ordinandone il trasferimento in base a un presunto piano di insabbiamento della verità. Il caso viene archiviato nel 2005 grazie all’’immunità dei capi di Stato” maturata dopo la nomina a pontefice di Ratzinger, ma resta un precedente rilevante per la giurisprudenza internazionale, non solo perché è l’unico in cui una persona con causa pendente diventa capo di Stato, ma perché fu proprio il Dipartimento di Stato Usa a chiedere il riconoscimento dello status per Benedetto XVI ribaltando la tesi dell’accusa secondo cui il pontefice era un ”capo religioso”» (Francesco Semprini, ”La Stampa” 4/11/2007).