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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

SE IL CLANDESTINO NON SBARCA PIU’

Roberto Maroni, ministro leghista dell’interno, dopo tanti sputi in faccia si è preso una bella soddisfazione. I numeri dimostrano che sui cosiddetti respingimenti aveva ragione lui: lo sbarco dei clandestini è diminuito del 96 per cento. E scusate se è poco. Il dato si riferisce al periodo dal 1 gennaio al 4 aprile 2010 e, se confrontato a quello dello stesso trimestre dello scorso anno, fa impressione.
Ecco il dettaglio: 170 stranieri sbarcati contro 4.573. E il calo, conviene ripetere, riguarda soltanto tre mesi. Avanti di questo passo, il 31 dicembre prossimo avremo sotto gli occhi cifre talmente vistose da far gridare al miracolo. Ma non si dovrà parlare di miracolo, bensì di applicazione del buon senso alla soluzione di un problema che mai nessuno era riuscito neppure ad affrontare.
Certamente, si sarebbe potuto provvedere con qualche lustro d’anticipo, ma quando manca la volontà politica, si sa, non si combina niente. Se pensiamo alla guerra che è stata fatta al governo per impedirgli di realizzare il piano contenimento immigrazione via mare, dobbiamo rendere merito a chi più di tutti si è impegnato a tener duro: anzitutto Maroni, che ha dovuto sopportare attacchi anche personali pesanti e volgari, e Berlusconi, deriso e insultato perché sceso a patti con Gheddafi allo scopo di ottenere la collaborazione libica per vietare la navigazione alle carrette galleggianti cariche di poveracci. importante non dimenticare la campagna organizzata dalla sinistra contro Viminale e Palazzo Chigi tacciati di razzismo e di crudeltà, trascinati perfino dinanzi ai «giudici» europei con la grave imputazione di voler compiere un genocidio. Alle polemiche furibonde dei giorni precedenti e seguenti l’approvazione della legge contribuirono parecchi uomini di chiesa che reclamavano l’obbligo di ospitare i «bisognosi» a qualsiasi costo. Sembrava fossimo alla vigilia di uno sterminio decretato da un governo di spietati aguzzini. E adesso che i risultati sono lì a dimostrare non solo l’efficacia delle norme contestate stupidamente, ma anche il fatto, non secondario, che grazie ad esse non si sono più registrati affondamenti di barche e relative ecatombi, vedrete, i profeti di sventura non riconosceranno nemmeno di avere esagerato; figuriamoci se ammetteranno l’errore, dando atto al centrodestra di essere stato lungimirante.
Di già che siamo in tema, rammentiamo un altro caso che sollevò un polverone: le ronde caldeggiate dalla Lega Nord. l soliti progressisti retrogradi (ossimoro indispensabile per definire certa gente) ipotizzarono che l’italia sarebbe stata percorsa da squadroni della morte pronti a massacrare di botte migliaia di extracomunitari. Noi osservammo, invece, che ai massimo le ronde si sarebbero rivelate inutili, ammesso e non concesso esistessero dei volontari disposti a trascorrere nottate per strada anziché all’osteria col conforto di un mezzolitro.
Cos’è successo in pratica? Esattamente ciò che avevamo preconizzato: nulla. I temuti manipoli di Bossi non si vedono né si segnalano spedizioni punitive: forse all’olio di ricino gli squadristi hanno preferito il Valpolicella, da bersi in compagnia.