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 2010  aprile 16 Venerdì calendario

Falciani Herve

• Montecarlo (Principato di Monaco) 1 settembre 1972. L’informatico della banca Hsbc accusato di aver trasmesso al fisco francese migliaia di nominativi di clienti della filiale ginevrina dell’istituto di credito • «[...] Nel materiale di Falciani, un italo-francese che gestiva i computer di Hsbc a Ginevra, c’era tutto quello che le autorità fiscali di mezza Europa cercano. Quasi 130 mila conti bancari, nomi di sospetti evasori, i loro movimenti e indirizzi. Il 37enne Falciani, consapevole del potenziale tesoro che aveva sottratto, era partito per il Libano la valigetta dei dati e la (presunta) amante Georgina Mickhael per cercare di monetizzare i suoi segreti vendendoli a qualche altra banca. Missione fallita. Li aveva poi offerti clandestinamente al Bnd, il servizio segreto civile tedesco. Anche lì, apparentemente, un buco nell’acqua (ma c’è chi si chiede da dove vengano i dati di evasori tedeschi in Svizzera oggi in mano a vari Länder). Infine, ormai braccato, Falciani era fuggito presso i suoi familiari a in Costa Azzurra, dove la sua storia ha preso un’altra accelerazione. Dal procuratore di Nizza che indaga sul caso, il governo di Parigi ha avuto i nomi di almeno tremila sospetti evasori transalpini. [...]» (Federico Fubini, ”Corriere della Sera” 14/4/2010) • «[...] Io non ho rubato segreti bancari [...] tantomeno ho cercato di rivenderli. [...] non sono mai scappato [...] la polizia svizzera mi ha rilasciato dopo tre ore di interrogatorio [...] non ho fatto neanche un giorno di galera. [...] i dati sensibili finiti nel mio computer erano accessibili anche ad altri 250 colleghi. Non ho mai rubato codici d’accesso [...] Dovevo sperimentare nuovi sistemi informatici. Facevo il back-up dei modelli sul portatile aziendale. Ho scoperto per caso che il sistema era vulnerabile [...] Ma l’argomento non riscuoteva grande successo •[...] Ho incontrato agenti della sezione anticorruzione della polizia francese, poi il procuratore di Nizza. Questa storia va avanti dal 2006. Anni difficilissimi. In alcuni momenti ho avuto paura di non farcela. [...] Sono un collaboratore di giustizia. Vivo sotto protezione [...] aiuto gli investigatori francesi a capire cosa c’è dietro alla Hsbc. [...] Nel 2007 sono stato avvicinato da due agenti del Mossad. Mi hanno chiesto di capire se alcuni dipendenti della banca fossero in realtà delle spie, temevano un intrusione nel sistema: ho accettato [...] Mio padre è un bancario, mia madre è ebrea. Per noi la banca è una piccola patria. Ma deve essere un posto sicuro, dove mettere i soldi per la nostra vecchiaia. [...]» (Niccolò Zancan, ”La Stampa” 16/4/2010).