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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

CERTIFICATI DI MALATTIA ON LINE: PI CONTROLLI SULLE MALATTIE

La ”rivoluzione’ comincerà il 19 luglio ma, fin da oggi, partirà l’esperimento pilota dei certificati di malattia on line. Come vuole la riforma del ministro della Pubblica amministrazione Brunetta. Questo, in pratica, vuol dire che la dichiarazione del medico arriverà in tempo reale dal suo studio all’Inps. Che, sempre a stretto giro, informerà il datore di lavoro. Un sistema che spazza via la carta, il trasferimento delle pratiche, ogni lungaggine burocratica e, soprattutto, permetterà una sorta di monitoraggio continuo delle assenze di circa 15 milioni di dipendenti pubblici e privati. Il 26 febbraio scorso è stato emenato un decreto (ministeri Salute ed Economia) nel quale venivano definite le «modalità tecniche per la predisposizione e l’invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al Sac, il Sistema di accoglienza centrale». A marzo la circolare del ministro Brunetta e ieri l’annuncio, da parte dello stesso Brunetta e del ministro della Salute Fazio, dell’avvio della fase pilota per ”rodare” il meccanismo.
Oltre allo snellimento delle procedure si avrà così una maggiore tempestività nelle verifiche (le visite a casa dei medici fiscali), la possibilità di ”disegnare” la mappa delle assenze per malattia e, dicono i ministri, un netto taglio dei costi. Grazie al provvedimento si prevedono risparmi per 500 milioni di euro e di circa 100 milioni di documenti cartacei. «Non ci saranno più né certificati medici cartacei né le raccomandate che i lavoratori devono mandare all’Inps o alle strutture private. Risparmieremo 10 euro per ogni prescrizione». Attraverso il codice fiscale e il numero di protocollo del certificato il lavoratore potrà verificare nel sistema l’attestato di malattia. Si parla di illecito disciplinare nel caso in cui il medico non invii la documentazione. La ripetizione di un simile comportamento prevede il licenziamento o, per le strutture e i professionisti convenzionati con il sistema sanitario nazionale, la fine dell’accordo.
Per i prossimi tre mesi c’è ancora la possibilità di rilasciare le attestazioni sia on line che su carta. All’Inps il compito di inviare le attestazioni di malattia alle aziende e alle amministrazioni pubbliche. I datori di lavoro, dunque, stanno costruendo caselle postali apposta per ricevere simili documeti. Al termine del periodo transitorio (era stato deciso per il 19 giugno ma è si parla di uno slittamento al 19 luglio)tutti dovranno utilizzare un unico sistema. Per valutare in tempi brevi caso per caso e facilitare l’individuazione di truffe o abusi.
Proprio i medici, negli ultimi giorni, hanno sollevato diversi dubbi sulla ”rivoluzione” dei certificati. In particolare sul fatto che i certificati non possono essere rilasciati sulla base di «dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati». Questo vuol dire che tutti i pazienti dovranno essere visitati, non basta la telefonata tra medico e paziente basata sulla fiducia reciproca e la conoscenza dello stato di salute di chi chiede di potersi assentare dal lavoro. Spiega Guido Marinoni, membro del comitato centrale della Federazione degli ordini dei medici: «Una circolare chiarirà tutto. Come ci si deve comportare nel caso in cui ci si trovi a rilasciare il certificato di un paziente in un luogo diverso dalla sua residenza?». E il leader dei medici di famiglia, Giacomo Milillo rassicura. «Non cambierà nulla, i cittadini dovranno sempre recarsi dal medico per ottenere la ricetta». «Ben venga un ulteriore controllo - commenta Sergio Dompé, presidente di Farmindustria - basta che sia applicata con rigore. La spesa farmaceutica convenzionata è, infatti, già monitorata. E i risultati sul risparmio sono evidenti».