Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  aprile 15 Giovedì calendario

Mistero su chi sia il titolare - da un punto di vista produttivo e legale - del film La dolce vita di Federico Fellini

Mistero su chi sia il titolare - da un punto di vista produttivo e legale - del film La dolce vita di Federico Fellini. La Cineriz che lo produsse nel 1959, da tempo scomparsa, ha ceduto i diritti di tutti i suoi film, ma ora sono tanti i i soggetti che rivendicano la titolarità del capolavoro felliniano. Il caso è esploso durante la causa per violazione del copyright che la IMF (International Media Film), società americana che sostiene di detenere i diritti del film a livello planetario (Italia e Francia escluse), ha intentato tempo fa contro la Lucas Entertainment, che ha realizzato una versione erotica ed omosessuale del capolavoro felliniano, intitolata come l’originale e vincitore di 14 statuette dei porno Oscar americani. John G. Koetl, giudice della corte distrettuale di New York, ha archiviato la causa ritenendo che la IMF non abbia esibito prove sufficienti per dimostrare di essere titolare dei diritti di La dolce vita. A chi appartiene dunque il film? Secondo la IMF, nel 1962 i diritti passarono alla Cinemat SA, che nel 1980 li trasferì alla Hor AG, che l’anno seguente li passò alla Oriental Films, per essere assegnati nel 1998 alla Cinestampa, da cui la IMF li rilevò nel 2001. Una versione contestata dagli avvocati della Lucas, secondo i quali la titolarità per il territorio Usa spetterebbe invece ad una società del gruppo Paramount. La situazione è intrigata anche in Italia, tanto che Mediaset, che pure vanta la titolarità dei diritti per il territorio nazionale, in occasione del cinquantenario dell’uscita del film, celebrata ai primi di febbraio, non è riuscita a realizzare un restauro digitale per riproporre in sala La dolce vita. L’avvocato Mario Gallavotti, che difende i diritti di Mediaset: «Per film molto antichi esistano contrasti circa la titolarità nei vari territori, e anche sulle modalità di sfruttamento. Per ciò che riguarda l’Italia non ci sono dubbi che i diritti di La dolce vita appartengano a Mediaset, mentre la sentenza americana, mi pare che, fra le righe, sottintenda l’esistenza di imbrogli».