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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

UNO SCUDO CONTRO TELEFONO SELVAGGIO

Dopo anni di divieti, deroghe e anarchia, ora il governo ci riprova. Il ministero dello Sviluppo economico costruisce l´ennesimo scudo contro le telefonate pubblicitarie indesiderate. Sono le chiamate che, ogni giorno, ci propongono l´offerta della società telefonica, della pay-tv di turno, del teatro di quartiere.
Gli scudi precedenti, messi in piedi dal 2003 ad oggi, sono stati bucati da call center spregiudicati e assillanti. Ora arriva questa protezione, macchinosa e con un vizio di partenza.
La novità si chiama Registro delle Opposizioni, il registro del «non disturbare». un elenco che raccoglierà i numeri di tutti gli italiani che non intendono ricevere a casa, o sul cellulare, telefonate indesiderate. Il Registro è introdotto dal regolamento all´ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani.
Il provvedimento - dicevamo - ha un difetto d´origine. Il governo avrebbe potuto scegliere la strada più lineare (permessa dalla direttiva dell´Unione Europea, la 52 del 2002). Avrebbe potuto stabilire, cioè, che nessuna famiglia può essere disturbata se non ha dato il consenso a ricevere chiamate. Invece il regolamento ribalta le cose: per stare tranquille, le famiglie dovranno iscriversi al Registro. L´iscrizione è impegnativa, soprattutto per un anziano. Prevede l´invio di una e-mail, di una raccomandata (che ha un costo), di un fax (che ha un costo) oppure una telefonata a un numero verde.
Al momento dell´iscrizione, dovremo comunicare nome, cognome, codice fiscale, il nostro eventuale indirizzo e-mail e il numero (o anche più numeri) di telefono che vogliamo preservare dalle chiamate promozionali. Da quel momento - almeno in teoria - saremo al riparo da pubblicità, richieste per sondaggi, indagini di mercato. Ma il regolamento lascia un varco sospetto. All´articolo 2, chiarisce che lo scudo protegge le persone presenti nell´elenco del telefono. I call center, viceversa, potranno ancora raggiungere i numeri che abbiano ricavato (in modo lecito) da elenchi di altro tipo.
Il registro del «non disturbare», si dirà, è comunque un passo in avanti. In realtà, fin dal 2003, le regole del Garante per la Privacy hanno stabilito che nessuno potesse chiamarci a casa o sul cellulare senza il nostro consenso. Per questo, fin dal 2005, gli elenchi abbonati indicano – con un simbolo – le persone che accettano la chiamata o anche la posta pubblicitaria su carta.
La conquista, però, è stata presto demolita. Il decreto «mille proroghe» del 2008 e una legge del 2009 (la numero 14) hanno dato un improvviso via libera alle chiamate, autorizzate fino al dicembre 2009. Chi ci ha chiamato – unica consolazione - avrebbe dovuto ricavare il numero da elenchi vecchi (creati prima di metà 2005). Una seconda deroga - infilata dentro la Legge Comunitaria di fine 2009 - ha permesso le chiamate fino a maggio 2010. Per questo continuiamo a riceverne a valanga. Ora arriva il Registro, il nuovo scudo che funzionerà fino al prossimo colpo di spada.