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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

LINKEDIN OGGI PARLA ITALIANO

Miniera per talent scout. Rete di contatti professionali, globali e locali. Bacheca per gli annunci di lavoro. il social network LinkedIn. E da oggi ha anche una versione in italiano. Gli iscritti segnalano il proprio curriculum, a partire dal percorso di studi. E, soprattutto, possono connettersi con colleghi e conoscenti attraverso internet. Ogni persona decide se rendere visibili le informazioni solo all’interno della propria rete sociale online, oppure pubblicare su internet il profilo: diventa, così, un curriculum rintracciabile attraverso i motori di ricerca che può essere aggiornato in tempo reale.
«Le persone del proprio network sono una prima cerchia per trovare altri contatti professionali », osserva Kevin Eyres, managing director di LinkedIn Europe: « un social network che aiuta a capire la reputazione degli altri e ad allargare le conoscenze». Gli utenti, inoltre, possono segnalare il valore di un collega attraverso un voto: è il sistema di ”recommendation”.
Sono 65 milioni gli iscritti nel mondo, quasi un milione gli italiani (le donne manager sono il 36%): LinkedIn è una banca dati ricca di capitale umano scandagliata dai talent scout. E l’anno scorso i membri della rete professionale online hanno cercato un miliardo di nominativi nel social network. Per chi vuole cambiare lavoro, poi, diventa una vetrina per gli annunci: soprattutto le multinazionali pubblicano le loro richieste.
L’Italia non è rimasta a guardare. Accenture, Ibm, Ferrari, Benetton, Studio Tike sono solo alcune aziende con un profilo su LinkdIn. La loro pagina sul social network segnala i nuovi assunti e gli impiegati: è una sorta di bacheca informale dei dipendenti. Ha una cospicua presenza di aziende nel settore dell’information technology, ma è in rapida crescita la partecipazione di imprese impegnate nelle energie rinnovabili. La banca dati di LinkedIn, poi, evidenzia anche le start up e il loro staff. Nel mondo 12 milioni di professionisti attivi nelle piccole imprese sono entrati nel social network. « uno strumento per l’outsourcing: aiuta a trovare persone adatte a risolvere problemi specifici », aggiunge Eyres.
In Italia aumentano i gruppi locali ispirati dal social network. Quattro anni fa Pier Carlo Pozzati, ingegnere elettronico, ha fondato il gruppo MilanIn: riunisce i membri del capoluogo milanese. Ma il contatto su internet è stato un punto di partenza per organizzare eventi e costruire una rete di professionisti. Altri network locali sono in crescita: ParmaIn, TurinIn, BolognaIn, FlorenceIn. All’interno del social network hanno fondato gruppi anche studenti ed ex allievi di atenei italiani: i più connessi sono La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano, la Bocconi e l’università di Bologna. Al momento LinekdIn ha tre fonti di ricavi: la pubblicità, i servizi a pagamento (che permettono l’accesso a funzioni avanzate) e accordi con le società impegnate nella ricerca di professionisti.