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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

DALL’INTER AL MILAN, ECCO LE TELEFONATE «ARBITRA RACALBUTO? STATE TRANQUILLI»

Sommersi dalle voci. C’è di tutto nelle 75 telefonate che i difensori di Luciano Moggi hanno chiesto di depositare agli atti del processo su Calciopoli. una selezione di parte, fatta dallo staff che l’ex direttore della Juventus ha incaricato di «cercare» prove del «così facevano tutti» tra le oltre 170mila telefonate raccolte durante due anni di indagine (2004-2005), intercettazioni che carabinieri e Procura hanno scelto di non usare, ritenendole prive di contenuti penalmente rilevanti. Si comincia per ordine alfabetico, con il presidente del Cagliari Massimo Cellino che dice «mandami un arbitro» all’ex designatore Bergamo. Si prosegue con 18 telefonate tra il compianto Giacinto Facchetti e lo stesso Bergamo. In quella che sembra la telefonata più controversa, riguardante la designazione dell’arbitro Racalbuto, non gradito all’Inter, l’ex presidente della società nerazzurra si limita a commentare, ammettendo che con l’arbitro ci ha litigato lui, in persona. Seguono poi chiamate tra Facchetti e Pairetto, nelle quali il compianto Giacinto chiede all’altro designatore «se avete già fatto per le Coppe», altre nelle quali l’ex arbitro chiede un favore dicendo «lasciami due biglietti», un’altra sulle celebri griglie per le designazioni dove Pairetto dice a Facchetti che «per sabato mettiamo tutti internazionali». Di tenore più virulento le telefonate dell’allora ds del Palermo Rino Foschi, che chiede «arbitri a 360 gradi» e poi rimprovera aspramente Pairetto a causa di una conduzione arbitrale a suo parere «ripugnante». Non manca Adriano Galliani, al quale Bergamo si rivolge per chiedere un non meglio precisato favore, mentre Pairetto si limita a dirgli «facciamo tutti il tifo per lei alla grande», con riferimento alla sua prossima rielezione a presidente di Lega. Conclude una piccola sezione-Roma, con il direttore sportivo Claudio Pradè che dice «Puntiamo su di te» all’allora vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini, e un colloquio tra l’allenatore Luciano Spalletti che chiede di sapere quali guardalinee gli toccheranno in sorte. «Ho messo Pisacreta e Griselli» risponde Bergamo. «Dai che ce la facciamo». Il menu è questo. Toccherà al tribunale decidere se si tratta solo di chiacchiere o se c’è dell’altro.
«Digli al mister di stare tranquillo»
(20 febbraio 2005) Il presidente dell’Inter Facchetti chiama Bergamo che lo rassicura in merito alla designazione dell’arbitro Racalbuto. F: «Buongiorno Paolo». B: «Buongiorno non ci siamo più sentiti, è andata bene a Palermo!!! (…)». F: «Adesso viene Racalbuto…». B: «Digli al mister di stare tranquillo, perché lui ha un carattere, guarda, che se io potessi me lo toglierei di torno, però lo lasciano tranquillo, fa la sua partita, credimi. Io ci ho già parlato, con gli assistenti».
F: «Perché con Racalbuto ho litigato io, con Racalbuto
B: «Ci ho già parlato e ci riparlo nel pomeriggio. Lo so mi ricordo tutto, so dei precedenti, di quando sei andato negli spogliatoi. Ma ci parlo io, vedrai che lo trovi rasserenato».
F: «Va bè».
B: «In bocca al lupo Giacinto»
L’invito a cena
(3 gennaio 2005) Bergamo invita Facchetti a cena per quando l’Inter va a giocare a Livorno
B: «Senti Giacinto posso permettermi una confidenza?». F: «Sì». B: «Se hai piacere, mercoledì sera se non hai impegni con la squadra, perché non vieni a cena a casa mia? Con chi vuoi tu naturalmente, se sei con un’altra persona fidata, non lo so…». F: «Sì sì, come no...». B: «Tu di solito con chi ti muovi?». F: «No, da solo, da solo, da solo... se vuoi che venga con qualcun altro». B: «Se vuoi venire con la fidanzata, non lo so...». F: (ride) «No, sono lì da solo io...». B: «Se c’è anche il dottor Moratti... non lo so...». F: «Ma non credo che venga...». B: «Io avevo piacere se venivi te, insomma». F: «D’accordo». B: «Si mangia una cosa insieme... si mangia un po’ di pesce... una cosina tra amici».
«Mi trovi i biglietti?»
(20 marzo 2005) L’altro designatore Pierluigi Pairetto telefona a Facchetti per chiedere due biglietti per una partita dell’Inter.
P: «Ascolta Giacinto ti ho telefonato per chiederti una co... se è possibile, senza problemi, eh? Mi ha chiesto una persona per stasera due biglietti, qualsiasi posto, dove vuoi, senza nessun problema, se ti è possibile...».
F: «Adesso arrivo in sede... perché ieri avevamo finito tutto...». P: «Immagino, immagino...». F: «Arrivo in sede e ti chiamo...». P: «Ti dico: ma anche quelli di servizio, senza un posto a sedere, non lo so io, non c’è problema...».
F: «Va bene... Ti chiamo... ti chiamo dopo che arrivo in sede».
P: «Guarda, senza farti problemi, perché io capisco.... Comunque ripeto, Giacinto, veramente senza problemi...».
F: «Va bene... dopo arrivo in sede vedo cosa si può fare...».
P: «Ecco, se riesci, due, qualsiasi posto non c’è problema...».
Galliani e Milan-Juve
(17 maggio 2005) Adriano Galliani telefona al designatore Bergamo: i due parlano della partita tra Milan e Juve
B: «Non mi sono ancora ripreso dall’altra domenica, e questo è stato un trauma che in famiglia ci ha lasciato il segno... Pensavamo tutto fuori che... che quello, guardi...». G: «Anche noi, anche noi, anche noi...». B: «Mi creda ma... non so, se andava proprio male male male male... potevamo pareggiare ma insomma...».
G: «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce perché non avremmo mollato psicologicamente, perché se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica e a Lecce avremmo vinto di sicuro...».
L’ammonizione contestata
(8 marzo 2005) Rino Foschi, all’epoca ds del Palermo, chiama Pairetto, che da poco ha avuto un lutto in famiglia. Dopo le condoglianze, parlano di calcio.
F: «Ho parlato poi ieri sera col mio presidente... gli ho detto mi raccomando, non facciamo storie, non facciamo niente perché bisogna stargli vicino a ”sta gente... Ma l’unica cosa è che lui si vuol scatenare, nel senso... scatenare, che io lo tengo fermo. Gigi ti dico la verità: è un discorso un po’ diverso dal discorso arbitrale, te lo dico. Perché fondamentalmente c’è chi sbaglia, c’è chi sbaglia perché niente è facile. Perché guarda tu domenica cosa è successo a... coso... Salvatore...». P: «Racalbuto». F: «Sì Racalbuto...». P: «Tra l’altro è l’assistente che l’ha...». F: «Ma dai Gigi, gli assistenti non possono mettere in confusione così. Io allora dico... Che chiedo con te, Gigi, che chiedo con te. Ma questi bisogna un po’ ... un po’ proteggerli, perché gli assistenti debbono smetterla di... La partita di Livorno, Gigi, la partita di Livorno. C’è stato a una certo momento fuorigioco di Toni, viene spinto, la palla gli va (incomprensibile). L’arbitro, normalmente, ha fatto come ha fatto con Nesta a Milano, dai... Pensi: lo sanno loro che sono in diffida eccetera eccetera... che sono giocatori importanti... Io non so se l’ha fatto apposta o no, ha lasciato correre eccetera eccetera... Cavolo... gliel’ho detto: alzi la bandiera e me lo fai ammonire... una ammonizione ingiustissima. Allora io alla fine ho parlato con la massima se... tranquillità... Però Zamparini, ”ste cose qua... Allora ti vengono anche dei sospetti. Per quale motivo hai alzato ”sta bandiera, non era il caso, quello non era il caso...».
P: «Ascolta, vedi che se tu dici... Era Palermo-Livorno, no?». F: «Sì». P: «Pensa se era Palermo-Milan, Palermo-Inter o Palermo-Juventus, tutti avrebbero detto: ecco perché voleva penalizzare...».
Fulvio Bufi
Marco Imarisio