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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

 L’ORA DELLA TRASPARENZA

Jeans e T-shirt bianca, giacca-felpa nera, Philippe Starck rilascia un’intervista in inglese con forte accento francese nello stand xO-Design, l’azienda che ha creato nel 1984 alla quale collaborano colleghi del calibro di Karim Rashid e Marcel Wanders. Al Salone 2010 il reuccio del design ripropone sotto il suo marchio la sedia Mi Ming in policarbonato trasparente, lanciata due anni fa. Proprio la trasparenza, che qualcuno – chissà perché – aveva dato in via d’estinzione a causa del prepotente ritorno del legno, decisamente più ecocompatibile, continua invece a dominare nelle nuove proposte degli oltre 2.500 espositori: nelle mille declinazioni della plastica, soprattutto, ma anche nei vetri e nei cristalli.
Alla Kartell, come sempre, è un vero e proprio inno alla trasparenza. Non soltanto nello stand, dove vince il ritorno al nero come colore quasi unico, ma soprattutto nel flagship store di via Turati. Dove il giapponese Tokujin Yoshioka ha realizzato l’installazione "The Invisibles", formata da 50mila bastoncini in plastica trasparente simil- fiocco di neve, attorno ai quali ruotano dodici pezzi unici – e su ordinazione – in un inedito policarbonato hi-tech che lui stesso ha definito «evanescenti »: tavoli, tavolini, divani, poltrone e panche dalle forme squadrate e massicce ma totalmente "incolori".
Da Molteni il tavolo Arc progettato da Foster+Partners si ispira alle tensostrutture architettoniche per la base, realizzata in un nuovo composto di cemento e fibre organiche, mentre il piano è in vetro rotondo od ovale. Trasparenti anche il tavolo Unity di Karim Rashid per Tonelli e l’S-table di Xavier Lust per Mdf, mentre il tavolo Drop di Junya Ishigami per Living Divani, a sole tre gambe, è interamente realizzato in plexi trasparente lucido.
Sul versante sedie, scocca leggera in policarbonato per la Abarth disegnata da Fabio Novembre per Casamania (con appoggio in alluminio) che si ispira al celebre marchio automobilistico. Magis lancia la sedia Sparkling di Marcel Wanders, modellata "a soffio" come nelle lavorazioni del Pet e con le gambe tozze che richiamano le vecchie bottiglie della soda, rigorosamente in verde.
Per Barovier&Toso, Paola Navone ha interpretato il vetrocon una scenografica installazione in uno spazio buio illuminato da lampadari realizzati nelle tonalità del blu, dal cobalto all’acquamarina: ci sono la lampada a riccioli firmata Sara Pedrali, e la Exagon a cascate di dischetti irregolari.
Più sofisticata la scelta di Nipa Doshi & Jonathan Levien per la poltrona Paper Planes per Moroso: il tessuto pensato dai due designer incorpora mi-crocristalli Swarovski che, cuciti sopra a semplici linee bianche e nere, creano un effettoluce. Sempre per il marchio Swarovski, cinque top designer hanno lavorato nel Crystal Palace con oggetti e sculture legati alla trasparenza che pochi fortunati al mondo potranno acquistare. Senza badare a spese.