Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  aprile 15 Giovedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BORZACCHELLI

ANTONIO"

•2004
(Antonio Borzacchelli) Ha praticamente trovato tutti i contatti giusti al boss delle cliniche Michele Aiello, l’uomo che stando alle prime scoperte del pool antimafia avrebbe investito nella Sanità i soldi di Bernardo Provenzano. Ha dichiarato lo stesso Aiello ai magistrati: ”Il Borzacchelli ha seguito tutta la mia vicenda del mio ingresso nel mondo della Sanità...mi presentò molti politici...Cuffaro lo conoscevo in maniera superficiale ma lui creò un rapporto molto più stretto”. Ancora Aiello: ”Cinque anni fa Borzacchelli mi informò che il pentito Barbagallo aveva reso dichiarazioni nei miei confronti...nel dicembre 2002 mi disse del pentito Giuffrè”. Sempre Aiello: ”Borzacchelli mi garantì che teneva in pugno Giancarlo Manenti (il più grande manager della Sanità pubblica in Sicilia, ndr) poiché si era occupato di indagini che lo riguardavano, mi disse che l’aveva assistito per evitare che subisse guai seri e un giorno mi disse anche che Manenti aveva bisogno di un prestito”. Il boss delle cliniche ricorda di avere incontrato per tre volte - presente sempre l’onorevole sbirro - il manager che un anno fa era il direttore generale dell’Ausl n.6. E di avergli consegnato 50 milioni di vecchie lire ”a titolo di prestito anche se non me l’ha mai restituito”. Scrivono i magistrati nella richiesta di custodia cautelare contro Antonio Borzacchelli: ”Non si può non rivelare la straordinaria velocizzazione della procedura per l’adozione dei tariffari in favore delle cliniche di Aiello da parte dell’Ausl n.6”. Ma tanti altri soldi ha sborsato il boss delle cliniche per avere da una parte le informazioni riservate sulle inchieste e dall’altra ”per non essere rovinato”, come lo minacciava spesso l’onorevole sbirro. Ammette Aiello: ”Complessivamente gli ho dato un miliardo e trecento milioni di vecchie lire e in più gli ho venduto una villa che già occupava ma non pagava la pigione. La villa fu pagata il 50 per cento del suo valore, ma poi Borzacchelli pretese la restituzione del denaro”. Ultima richiesta avanzata dall’onorevole sbirro al prestanome di Bernardo Provenzano: il 5 per cento delle sue società o la somma di 4 o 5 miliardi ”per chiudere la situazione”. Racconta incredulo lo stesso Aiello: ”Mi disse che si sarebbe accontentato di quella cifra. Se non avessi accettato Borzacchelli mi assicurò che sarebbero stati guai”» (Attilio Bolzoni, ”la Repubblica” 8/2/2004).

•2007
Per esempio tutti aspettano con terrore il prossimo 12 dicembre la requisitoria al processo contro l´ex maresciallo dei carabinieri Antonio Borzacchelli, poi diventato deputato della Regione e arrestato per corruzione. L´atto di accusa è affidato a due sostituti che non si rivolgono più la parola. Ma è quell´ordinaria amministrazione che «ordinaria» non è mai stata a Palermo, che è influenzata e limitata dalle spaccature.
Attilio Bolzoni, la Repubblica 25/10/2007

•2008
Tra le sue vittime (del maresciallo Antonio Borzacchelli) anche l’imprenditore Michele Aiello, manager della sanità siciliana e titolare della casa di cura Villa Santa Teresa. Aiello, già condannato per mafia a 14 anni, sarebbe stato costretto a prestare denaro all’ex militare in cambio del silenzio sulle indagini sui suoi rapporti con la mafia di Bagheria. (’Corriere della Sera” 29/3/2008)