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 2010  aprile 15 Giovedì calendario

BARBERINI Urbano

BARBERINI Urbano Roma 18 settembre 1961. Attore • «[...] bellissimi lineamenti, se li guardi bene, ma non capita di star lì a esaminarlo con il lanternino, come succederebbe se davanti avessi, che so, Alessandro Gassman, quasi coetaneo e attore come lui, ma assai più popolare, assai più fotografato, smaccatamente sex-symbol. Di Urbano Barberini [...] ciò che stupisce di più è la quantità (piccola) del successo rispetto alla qualità (grande) del mestiere. [...] ”Come mai fatico a trovare una parte in tivù? Come mai non mi chiamano in un film importante? Come mai se mando un progetto a un impresario capita pure che non mi risponda? [...] Qui, se le tue proposte non hanno un timbro sopra, nemmeno le guardano. Io non ho un back-up politico, non faccio parte di lobby. Dunque, sono fuori”. Fuori dalla televisione, tanto per cominciare, dove ormai ”siamo al punto che anche per due o tre pose hai bisogno della raccomandazione”. Per entrare in questa tivù, informa, lui raccatta gli scarti degli altri: ”Ruoli di perdenti, personaggi antipatici, contorti, parti che i raccomandati rifiutano, perché non li mettono in bella luce. Nel merito, non mi dispiace: io le parti ”difficili’, sgradevoli, le trovo stimolanti. Nel metodo, invece, be’, è deprimente”. [...] A 35 anni, Barberini debuttò in palcoscenico - prima c’era stato il cinema, anche d’autore, Demoni di Lamberto Bava e Dario Argento, Otello di Franco Zeffirelli tra gli altri, la scuola di recitazione e la televisione in Inghilterra, di nuovo cinema in Italia e in Francia (poliglotta, nomade, anche questo non è comune fra i nostri attori, e non è detto che sia utile, secondo gli standard patrii) [...] esordisce a teatro con Sulle spine di Daniele Falleri: ”Un monologo dove sterminavo tutta la mia famiglia, psicanalista compreso”. Lo spettacolo piace: ”Al pubblico, e anche alla critica. Allora chiamo gli amici, Dario Argento, Peppino Patroni Griffi, Enrico Lucherini...”. Lucherini e Patroni Griffi passano parola a Franca Valeri: ”Vai a vedere questo ragazzo, ne vale la pena”. ”[...] Dopo lo spettacolo venne nel mio camerino, un buco grande come un armadio. ”Lei è molto bravo - mi disse -. Con lei lavorerei volentieri’. Le sono piaciuto perché faccio un personaggio spiritoso - mi vantavo con gli amici - che però non è una macchietta. Lei odia le macchiette. Il mio, invece, è un carattere! Ero lì che mi davo delle arie e un’amica mi dice: ”Ho visto una commedia francese che sarebbe perfetta per voi due”. La leggo, e decido di telefonare alla Valeri: ”Sono Barberini...’. ”Dimmi, carino...’. Le mando il testo, tre ore dopo mi richiama: ”Io sto già traducendo, tu trova un regista e un produttore’”. Mal di ma(d)re di Pierre-Olivier Scotto, prima collaborazione fra i due, è stato continuamente ripreso [...] Poi hanno fatto Il giocatore di Goldoni, Possesso di Yehoshua (una scoperta di Barberini: ”Il teatro di Yehoshua era sconosciuto in Italia”) [...] Oddio, mamma!, allestito un po’ per gioco all’ultimo Festival del Castello di Bracciano: ”Ma poi il produttore ci ha creduto e ha deciso di fare lo spettacolo”. [...]» (Maria Giulia Minetti, ”La Stampa” 15/4/2010).