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 2010  aprile 14 Mercoledì calendario

MATTEO MANASSERO

L’America è impazzita per l’«Italian kid», «Wunderkind». Il New York Times titola: «Il sedicenne che cambia la storia del golf»: 4 giorni e 72 buche sono bastate a Matteo Manassero per cambiare anche la sua, di storia. Dopo aver alzato la coppa riservata al miglior dilettante e chiuso al 36° posto il Masters di Augusta, il baby fenomeno pesa già oro: dicono almeno un milione di dollari al primo anno da professionista.
Che effetto le ha fatto tanta esposizione mediatica?
«Non ho letto i giornali, ho pensato solo a giocare. stata una bellissima settimana, da quando sono arrivato a quando ho finito. Ho giocato bene, è stato il massimo».
C’erano 40 mila persone...
«Bellissimo, seguivano Tiger e Mickelson, ma si sono divertiti anche a vedere i miei colpi».
C’era anche una flotta di ragazzine a fare il tifo per lei. ... «Dicono anche questo».
 fidanzato?
«Sì, la mia ragazza è di Verona, gioca a golf: non cambierà nulla».
Come festeggia?
«Mi riposo... Sono appena tornato, recupero il fuso. Poi vado a scuola e da venerdì gioco al Royal Park di Torino il Trofeo Umberto Agnelli: l’ultima gara da dilettante».
Quale comune mortale potrà impensierla in un trofeo giovanile?
«Il livello di gioco è alto, è una gara molto bella. Ci sono Quintarelli, Motta, Sesia: sarà un allenamento di rispetto sul campo dell’Open, dove giocherò la mia prima gara da professionista. E poi faremo festa domenica: lunedì compio 17 anni».
Quanto pensa di valere? Dicono che la Nike le abbia proposto 3 milioni di dollari l’anno...
«Non valgo ancora niente. La Nike? L’ho sentito ma non è vero: è una roba spropositata».
Cosa farebbe con tanti soldi?
«Non so, non posso neppure ancora guidare».
Tiger Woods: la vita privata in balia dei media. un prezzo che sarebbe disposto a pagare per la fama e i soldi?
«No, ma se lo è voluto, ha davvero esagerato».
Che effetto le ha fatto in campo?
«Bello. Non lo avevo mai visto, sono contento sia sempre ad altissimi livelli. Ha sbagliato, ma ha sempre fatto una vita che l’ha tenuto fuori dal mondo reale. Certo, mi fa ridere pensare a quello che si diceva, per esempio che si alzava alle 5 per allenarsi tutto il giorno». Come si vede tra 20 anni?
«Un giocatore di alto livello, diciamo tra i primi 50 al mondo. Non so se sposato con figli o no: questo è imprevedibile». Convinca gli scettici che il golf è uno sport e non una grande prova di abilità...
«Lo dimostrano gli svedesi, che hanno meno talento ma che con una grande preparazione atletica ottengono buoni risultati. Certo, qui le doti tecniche contano più che in altri sport, ma la forma fisica è fondamentale».
Bello, famoso e golfista: cosa sa dei problemi dei giovani della sua età?
«I problemi li conosco, ma non mi appartengono: faccio una vita da atleta, lontana da droga e noia».