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 2010  aprile 14 Mercoledì calendario

MAI COSI’ TANTI DETENUTI, CARCERI AL COLLASSO

Non sono mai stati così tanti. Nei primi tre mesi di quest’anno il numero dei detenuti ha raggiunto quota 67.271, oltre 2.000 in più delle 65.067 unità censite alla fine del 2009. I dati diffusi ieri dalla Comunità di Sant’Egidio la dicono lunga anche sul fatto che i penitenziari italiani, luoghi in teoria deputati alla rieducazione, sono in realtà dei gironi infernali: se i suicidi in cella nel 2009 sono stati 72, da gennaio a marzo del 2010 ne sono stati contati già 18. Proprio un inferno, insomma, e non solo per chi ha commesso dei reati. Vivono disagi enormi anche gli agenti della polizia penitenziaria: in servizio ce ne sono 35.287, il 17,7 per cento in meno rispetto all’organico previsto che è di 41.548 unità. Pochi, troppo pochi se si considera il tasso di sovraffollamento della popolazione carceraria che ha assunto proporzioni spaventose: secondo stime attendibili, a fine 2010 i detenuti saranno 73 mila, il 56 per cento in più della capienza prevista che non dovrebbe superare le 43.074 unità.
Ieri il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha incontrato alcuni dei sindacati degli agenti di custodia per discutere del piano-carceri. Un progetto affidato al capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) Franco Ionta e su cui il portavoce della Comunità di Sant’Egidio, Mario Marazziti, si pronuncia con favore: «Va bene e speriamo che proceda spedito, anche se il carcere non può essere l’unica risposta al problema: ci vorrebbero ad esempio strutture socio-sanitarie per permettere ad anziani, disabili donne con bambini, senza-casa e ammalati gravi di scontare pene alternative». Sul piano-carceri scende in campo anche Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, che in qualità di presidente dell’Anci ha inviato una lettera al ministro chiedendo «un coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali interessati», a cominciare dagli enti locali.
La prima fase del progetto è partita con la dichiarazione dello stato di emergenza fino a dicembre del 2010, termine entro il quale dovranno essere realizzati 47 nuovi padiglioni nelle strutture già esistenti, con finanziamenti per circa 500 milioni di euro. E già su questo punto di registrano le riserve del sindacato Osapp. Il segretario Leo Beneduci annuncia per i prossimi giorni lo sciopero della fame degli agenti di custodia di Lazio e Piemonte. «Il problema non va affrontato solo dal punto di vista delle infrastrutture - dice -. I soldi andrebbero spesi per una reale riforma del sistema, a partire dalla depenalizzazione di alcuni reati di minore allarme e pericolosità per finire con l’effettivo reinserimento sociale dei detenuti».
Non mancano le riserve anche sulla seconda fase del piano, che consiste nella costruzione di nuove carceri da finanziare anche con fondi privati in modo da creare 22 mila posti in più. La Cgil, che non ha neanche partecipato all’incontro promosso dal ministro, spiega che «in realtà mancano sia i soldi che il personale». I sindacati non si pronunciano sul disegno di legge che prevede gli arresti domiciliari per chi deve scontare fino a un anno di carcere, e la «messa in prova» presso i servizi sociali in caso di condanna non superiore ai tre anni. Fanno però sentire la loro voce sull’adeguamento dell’organico della polizia penitenziaria, che a regime dovrebbe aumentare di duemila unità. «Ce ne vorrebbero altri diecimila», incalza Beneduci dell’Osapp.
Sono invece favorevoli al piano del Governo altre due organizzazioni, il Sappe e l’Ugl. «Finalmente c’è un Governo che percorre la strada della concretezza», commenta Donato Capece, segretario del Sappe, che durante l’incontro con il ministro ha proposto la costruzione di «edifici in acciaio con 600 posti letto che possono essere realizzati in soli quattro mesi con costi inferiori ai 20 milioni di euro».