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 2010  aprile 14 Mercoledì calendario

CUCINA TECNOLOGICA PER VOCE ARANCIO


In Italia si dedicano in media 35 minuti alla preparazione del pranzo e 33 a quella della cena.

Una ricerca Coldiretti rivela che preparare da mangiare in casa piuttosto che usare i prodotti già pronti abbassa il rischio di obesità e fa risparmiare soldi. Spesso però il tempo da dedicare alla cucina non è molto. Proprio per accorciare i tempi delle lavorazioni furono inventati gli elettrodomestici, che soprattutto in questi ultimi anni si stanno trasformando in gioielli tecnologici, ben diversi da quelli che fecero la loro comparsa sul mercato nei primi anni Sessanta, che in genere si limitavano a tritare gli alimenti. Oggi ce n’è per tutti i gusti.

L’oggetto del desiderio, per quanto riguarda i robot da cucina, è il Bimby. Il primo modello fu commercializzato in Italia nel 1978. Inventato dalla Vorwerk (la stessa casa del famoso aspirapolvere Folletto), è costituito da un pezzo unico a forma di boccale che trita, grattugia, impasta, emulsiona, pesa (fino a 6 chilogrammi) e soprattutto cuoce, perfino a vapore. Ci si prepara di tutto: omogeneizzati per bambini, zuppe, semifreddi, sughi, impasti e salse. Bimby non si può comprare nei negozi, ma basta andare sul sito della Vorwerk per prenotare una dimostrazione ed eventualmente acquistarlo. Costo: 990 euro. Compreso nel prezzo, l’abbonamento annuale a una rivista di ricette pensate appositamente per gli utilizzatori di Bimby.

Le ricette per cucinare con Bimby sono anche su Internet. Naturalmente si trova il ricettario sul sito della Vorwerk, ma ci sono tanti appassionati che si scambiano consigli un po’ ovunque. Per esempio su Cookaround, sul sito Ricette Bimby e su Malg. Addirittura esiste un’applicazione da scaricare sull’iPhone che si chiama iRobot, con 1.800 ricette per il Bimby descritte in tutti i dettagli e passaggi (costa 2,99 euro).

Simile a Bimby è la novità della Kenwood, Cooking Chef, che oltre a tritare, mescolare, impastare ecc. cuoce i cibi grazie a un sistema a induzione elettrico che non consuma molta corrente, dato che il calore è generato da un campo elettromagnetico. Ha un display che permette di impostare i tempi di cottura e spegnere automaticamente l’apparecchio. Costa 1.350 euro (è compreso nel prezzo il ricettario, ma qualche piatto si può trovare anche sul sito di Kenwood).

L’indagine Coesis per Ariete dice che il 62% degli intervistati preferisce un elettrodomestico multifunzione, soprattutto se occupa poco spazio. Tra i robot da cucina che rispondono a questi requisiti, con un occhio al design, c’è Masterchef 8000 della Moulinex, disponibile in tre colori diversi (bianco, argento e rosso metallizzato) che impasta, trita, spreme e centrifuga in uno spazio davvero ridotto. C’è anche il robot di Aluminium Collection di Philips, tutto in alluminio anodizzato come vogliono i dettami degli interior design, che grazie a 10 accessori esegue più di 30 funzioni (compreso nel prezzo un ricettario dello chef francese Cyril Lignac). Per chi vuole evitare l’ingombro dei fili, Ariete ha invece inventato Free, l’elettrodomestico cordless con più funzioni che ha al suo interno una potente batteria ricaricabile.

Ma la tecnologia sta cambiando tutto l’aspetto della cucina: frigoriferi, forni, lavatrici e lavastoviglie di ultima generazione hanno funzioni estremamente avanzate e ne avranno sempre di più negli anni a venire. Ormai si parla di ”cucina intelligente”, completamente automatizzata e piena di elettrodomestici in grado di semplificare la vita. Un esempio è lo Screenfridge progettato dalla Electrolux, per il quale il termine frigorifero appare davvero riduttivo: dotato di sistema di riconoscimento dei cibi, è in grado di leggere le etichette e di trasmettere le informazioni su uno schermo piazzato all’esterno. Così si possono vedere quali sono gli alimenti in scadenza e le loro quantità. Con un collegamento Internet, lo schermo può essere consultato anche via cellulare, magari mentre si è al supermercato, per sapere esattamente che cosa comprare. C’è anche una webcam, per dare un’occhiata ai vari piani (ed eventualmente scoprire l’autore di scorpacciate notturne). Questo è ancora un prototipo, che però potrebbe diventare realtà se davvero i codici a barre dei prodotti verranno sostituiti da piccoli chip (chiamati smart tag) in grado di trasferire tutte queste informazioni agli appositi lettori.

Tra i frigoriferi più avanzati c’è quello di Haier, che ha un display touch screen, con microfono e videocamera integrati che consentono di lasciare videomessaggi, al posto dei classici post-it. Dallo schermo si possono inoltre gestire tutte le funzioni del frigo: scelta delle temperature, controllo del ghiaccio ecc. (costa circa 900 euro). Quadrio di Ariston ha le funzioni Super Cool (abbassa al minimo le temperature quando si inseriscono cibi freschi che richiedono un raffredamento veloce) e Super Freeze (congela in tempi rapidissimi). Si può impostare anche la modalità ”Holiday”, quando si deve partire per le vacanze, che mantiene la temperatura intorno ai 12°C e consuma poca energia (costo: circa 800 euro).

Anche i forni ormai possono essere definiti ”intelligenti”. Per esempio Openspace di Ariston consente di cuocere contemporaneamente pietanze diverse a temperature differenti: grazie a un divisorio termoisolante si creano due forni indipendenti (costa circa 500 euro). Poi ci sono quelli autopulenti, come per esempio quelli Sesto Senso di Whirpool. Durante l’operazione, che si chiama pirolisi, il forno raggiunge una temperatura interna altissima (superiore ai 400°C) che brucia e polverizza tutti i residui delle cotture: la cenere che resta può essere rimossa senza fatica. Le lavastoviglie invece sono in grado di programmarsi da sole: per esempio quelle di Ariston hanno il ”Sensor System” che, analizzando la torbidezza dell’acqua dei risciaqui, valuta il grado di sporco e stabilisce autonomamente l’intensità del lavaggio e la durata del ciclo. Si può anche impostare il piano inferiore per un lavaggio più energico, mentre in quello superiore si fa partire un programma più gentile, per bicchieri in cristallo ad esempio. Ma presto, per lavare i piatti, l’acqua potrebbe non servire più: la casa De Dietrich ha infatti presentato Onis, che lava con gli ultrasuoni. Le onde acustiche ad alte frequenze, combinate con semplice aceto, producono delle bollicine che strofinano le stoviglie e le puliscono.

La domotica, la disciplina che unisce le applicazioni dell’informatica alla casa, potrebbe riservare presto sorprese incredibili. Come potrebbe essere la cucina del futuro lo si è visto al Simplicity Event di Mosca lo scorso anno, dove la Philips ha presentato la Green Cuisine. Su un grande tavolo, utilizzabile come piano per mangiare, ci sono dei sensori invisibili che riconoscono padelle, tegami e caffettiere e li riscaldano: basta solo appoggiarli sopra. Tutto si comanda con il tocco delle dita, senza bottoni e manopole in evidenza. Il piano, che magicamente si illumina di comandi altrimenti invisibili, è composto da due strati: uno è a induzione e serve per la cottura, l’altro ha i led luminosi. La Green Cuisine è anche attenta all’ecologia: il rubinetto eroga acqua alla temperatura desiderata evitando sprechi di energia. Un bollitore conta il numero delle tazze e scalda solo l’acqua necessaria. Sotto il piano c’è infine un composter che trasforma i rifiuti organici in fertilizzante.

Infine la cucina del futuro sarà sempre più ecologica. Già da adesso l’attenzione all’ambiente è molto alta: Scavolini ha introdotto per tutte le cucine i pannelli Idroleb, che emettono poca formaldeide; Ernesto Meda, con Silverbox, ha ridotto l’utilizzo di legno, sostituito con l’alluminio; Valcucine utilizza ante in vetro atossico e riciclabile. Nel progetto Aion, piante sviluppate dall’industra aerospaziale sostituiscono le cappe filtranti e riforniscono la cucina di acqua pulita e sapone vegetale. Il progetto Flow 2, realizzato da Studio Gorm ed esposto al Museum of Contemporary Craft di Portland, realizza la ”cucina vivente”. L’acqua di scolo dei piatti è usata per innaffiare piante aromatiche. I rifiuti organici, separati dagli altri, sono raccolti in un contenitore a tenuta stagna in cui vermi provvedono alla decomposizione e trasformazione in fertilizzante, da destinare a tutte le piante della casa. I consumi di energia sono ridotti al minimo grazie alla quasi totale eliminazione del frigo. Gli alimenti, infatti, sono conservati in contenitori di terracotta e, se sono necessarie temperature più basse, in un refrigeratore che funziona grazie all’evaporazione dell’acqua contenuta tra le sue due pareti. Stessa filosofia per Loop, la struttura simile a un sofà, però riscaldato: contiene rifiuti organici e produce metano dalla loro decomposizione. Può alimentare, con il gas o l’energia elettrica derivata, tutti gli elettrodomestici della cucina, ma è anche una zona relax ed un piccolo giardino di piante aromatiche o commestibili, alimentate dall’acqua riciclata della cucina e dal concime ottenuto dal compostaggio.