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 2010  marzo 08 Lunedì calendario

All’usato si può dare un’altra chance - Appartamenti pieni, armadi superaffollati, cantine stivate, soffitte senza un centimetro vuoto? Per fare spazio ai nuovi acquisti diventa necessario disfarsi dei vecchi oggetti, che magari giacciono inutilizzati da anni oppure risultano datati od obsoleti

All’usato si può dare un’altra chance - Appartamenti pieni, armadi superaffollati, cantine stivate, soffitte senza un centimetro vuoto? Per fare spazio ai nuovi acquisti diventa necessario disfarsi dei vecchi oggetti, che magari giacciono inutilizzati da anni oppure risultano datati od obsoleti. Dai vecchi modelli di cellulare dimenticati in un cassetto ai vestiti ancora in buono stato ma diventati stretti oppure decisamente fuori moda, dai mobili della nonna ai videogiochi già tanto usati da essere venuti a noia. Che dire poi dell’abito da sposa o della carrozzina dei figli ormai maggiorenni? Per tutto c’è una seconda vita, ma soprattutto ci sono molte opzioni per decidere il destino di questi oggetti. La maggior parte può essere regalata alle associazioni di volontariato: ove possibile verranno destinati a chi ne ha bisogno, altrimenti saranno venduti agli operatori che riciclano il riciclabile e il ricavato sarà devoluto in azioni di solidarietà sociale. Una seconda opzione è rappresentata dal baratto, che da qualche tempo è ritornato in grande auge: fioriscono ovunque gli swap party, crescono i siti specializzati e cominciano a comparire le prime borse del riciclaggio, dove i privati possono donare, scambiare o vendere qualsiasi oggetto senza far circolare nemmeno un euro (si vedano gli articoli sotto). Permute Anche il mondo del commercio ha fiutato il trend e assecondato quest’esigenza dei consumatori, come dimostra il successo delle operazioni di "rottamazione dell’usato" che si vanno moltiplicando tra i retailer. Una definizione efficace, anche se tecnicamente non corretta, soprattutto per quanto riguarda il settore degli elettrodomestici e degli apparecchi elettronici, dove quest’iperbole pubblicitaria è "fuorilegge" e fa scattare la dichiarazione di non conformità. Ma tant’è: complice la frequenza con cui vengono proposti gli incentivi alla sostituzione di automobili, scooter ed elettrodomestici, la parola rottamazione è entrata nel gergo quotidiano e i commercianti la propongono sempre più spesso. I settori in cui è più apprezzata sono quelli dove l’innovazione è veloce e incessante (come computer e videogame), e quindi è maggiore il desiderio di avere sempre gli ultimi modelli disponibili sul mercato. Ma anche il mondo delle attrezzature sportive propone spesso la rottamazione dell’usato così come la permuta resta un cavallo di battaglia di alcuni capi di abbigliamento stagionali, come le pellicce. Ma c’è anche chi si spinge oltre, proponendo anche la rottamazione dei reggiseni o dei jeans usati. Il meccanismo A prescindere dalla merceologia, la formula è la stessa: il consumatore consegna il suo usato (dagli sci agli zaini, dalle biciclette ai videogiochi) e ottiene in cambio un buono sconto per fare nuovi acquisti. Di solito si tratta di operazioni di durata limitata e con regole precise: in genere per "monetizzare" l’usato consegnato occorre acquistare lo stesso oggetto nuovo, e solo in pochi casi si è liberi di spendere la cifra ottenuta quando e come si vuole. Un altro limite, soprattutto nel campo dei videogame, è che spesso i commercianti richiedono non solo il videogioco ma anche la confezione originale in cui era stato venduto. E questo, in molti casi, può essere un problema. Ma quanto è valutato un computer usato o un vecchio paio di sci? Dipende dai retailer: alcuni si affidano alle quotazioni ufficiali di mercato, altri stabiliscono una cifra fissa (indipendentemente dallo stato dell’oggetto), altri invece decidono il prezzo insieme con chi porta l’oggetto. Se il bene viene rimesso in commercio (come accade con i videogame o le attrezzature sportive) si incassa la cifra solo dopo che è stato realmente venduto. Il che non sempre accade. In ogni caso, anche se non si tratta di grosse cifre, il risparmio è garantito e lo spreco evitato. Se per gli acquirenti la permuta dell’usato è un sistema per risparmiare e per liberarsi di cose inutilizzate, per i venditori è una promozione che attira clienti ma anche un nuovo business. «L’operazione Game Again, con cui ritiriamo e valutiamo i videogiochi usati, non ha scadenza: è un’operazione permanente sulla quale abbiamo deciso di investire con convinzione, perché si tratta in effetti di un nuovo reparto all’interno del reparto» spiega Leonardo De Santi di Fnac Italia. Dunque, non solo vendere ma anche acquistare l’usato può essere una shopping strategy del venditore più avveduto?