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 2010  marzo 07 Domenica calendario

EL PAIS DIVENTA AMERICANO AL FONDO LIBERTY OLTRE IL 50% - MILANO

La maggioranza del capitale di Prisa, il gruppo editoriale spagnolo che controlla, tra gli altri, il quotidiano El Pais, passa di mano. Attraverso una complessa operazione sul capitale più del 50% del gruppo sarà controllato dagli azionisti di Liberty Acquisition Holdings, una Spac (Special purpose adquisition company) da 900 milioni di dollari di liquidità fondata nel 2007 da due miliardari americani, Nicolas Berggruen e Martin E. Franklin, quotata a New York. La famiglia Polanco, finora principale azionista del gruppo Prisa con il 70% del capitale, alla fine dell´operazione vedrà la propria partecipazione scendere al 30%, mantenendo comunque una minoranza di blocco e assicurando la continuità della gestione affidata a Juan Luis Cebriàn.
L´ingresso di Liberty Acquisition con l´apporto di circa 660 milioni di euro di liquidità permette di concludere la ristrutturazione finanziaria del gruppo editoriale spagnolo gravato da 4,8 miliardi di debiti. Lo scorso 22 febbraio Prisa aveva firmato un accordo con le banche finanziatrici per estendere il prestito ponte del dicembre 2007 fino al maggio 2013. Le precedenti due operazioni concluse nel 2009 avevano riguardato accordi strategici delle controllate televisive con il gruppo Telefonica e il gruppo Mediaset. Telecinco, la controllata del Biscione nella tv spagnola, ha accettato di fondersi con Cuatro, il canale tv in chiaro di Prisa, dando vita al primo network privato in terra iberica, mentre Digital Plus, la società che opera nella pay tv satellitare, ha venduto il 45% circa delle sue azioni a Telefonica e Telecinco incassando più di un miliardo di euro.
In seguito all´accordo con Liberty Acquisition Prisa verrà quotata anche a New York attraverso l´emissione di Adr (American depositary receipts) ed amplierà di molto il proprio capitale flottante che per la gran parte sarà in mano a investitori istituzionali americani. «L´accordo con Liberty permetterà a Prisa di consolidare la sua situazione finanziaria - ha commentato l´amministratore delegato del gruppo Juan Luis Cebriàn -. L´alleanza collocherà la nostra impresa a un livello superiore e potenzierà il suo sviluppo digitale, audiovisivo ed editoriale nei mercati di lingua spagnola e portoghese, specialmente negli Stati Uniti».
Il passaggio è dunque delicato, da un´impresa sostanzialmente famigliare, quale era Prisa fino a pochi mesi fa, a un´azienda quotata in Borsa sulle due sponde dell´Atlantico e proiettata verso lo sviluppo anche internazionale nei settori dove è già leader, con un nocciolo duro di azionisti e alcune partnership con gruppi importanti come Mediaset e Telefonica. Tutto ciò con il pieno consenso della famiglia Polanco che non pare soffrire la diluizione della propria quota. «La diluizione iniziale sarà minore almeno fino alla conversione delle azioni privilegiate in ordinarie - spiega in un´intervista a El Pais Ignacio Polanco, presidente del Grupo Prisa - abbiamo stabilito limitazioni di voto e abbiamo rafforzato il quorum per prendere determinate decisioni. In questo modo, con un 30%, il controllo e la stabilità della società sono assolutamente garantite».
Molto soddisfatti dell´operazione anche i nuovi soci americani, che da due anni cercavano un´azienda leader di mercato e con una buona generazione di cash flow. Nei documenti depositati presso la Sec è scritto che nonostante la pressione di un debito molto alto il management di Prisa è comunque riuscito a generare più di un miliardo di euro di cash flow operativo negli ultimi due anni. E la nuova iniezione di risorse fresche permetterà in futuro di reindirizzare il cash flow verso le opportunità di crescita del gruppo, in particolare le piattaforme digitali in America latina. Il fondatore di Liberty Acquisition, Nicolas Berggruen, è figlio del famoso commerciante d´arte ebreo Heinz Berggruen, emigrato in America nel 1936. Il suo patrimonio è stimato in 1,8 miliardi di dollari e deriva principalmente da alcune operazioni azzeccate nel settore del private equity effettuate attraverso la Beggruen Holdings fondata nel 1984. Il 48 enne Berggruen è inoltre conosciuto per le sue scelte controcorrente: è un "senzacasa", nel senso che ha alienato la maggior parte dei propri beni (tranne una collezione d´arte e un jet privato) e vive tra alberghi e ristoranti. «Per me possedere cose non è interessante. Vivere per mostrare a me stesso e agli altri la mia ricchezza ha zero appeal. Tutto ciò che possiedo è temporaneo, poiché siamo qui solo per un breve periodo. ciò che si fa e si produce, le nostre azioni, che rimangono per sempre. Quello è il reale valore del-la vita».