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 2010  marzo 07 Domenica calendario

TUTTI CONTRO LA PRESIDE INFLESSIBILE

Una scuola intera e compatta – studenti, genitori e prof – si è mobilitata contro la preside dopo l’intervista alla «Stampa» in cui la dirigente attaccava la mancanza di regole e il clima di ostilità che la circonda. Ieri mattina i ragazzi del liceo classico Romagnosi sono rimasti fuori dall’istituto durante le prime due ore di lezione, issando sulla cancellata striscioni come «Cogito ergo protesto», «Dialogando si impara», «In nome della cultura ci sentiamo umiliati e offesi», e domani si riuniranno in assemblea al palasport. Al suo arrivo a scuola, la preside Maria Giovanna Forlani è stata accolta dall’applauso ironico dei circa 800 studenti in presidio. «La nostra iniziativa è pienamente riuscita, a scuola sono entrati solo 37 ragazzi su 1.200 iscritti», spiega Andrea Lauro, rappresentante degli studenti in consiglio d’istituto. Il Romagnosi è il liceo più importante di Parma, qui hanno studiato Giovanni Guareschi e Attilio Bertolucci, e quello sfogo così aspro in cui la dirigente scolastica elencava una serie di problemi come l’uso di spinelli o il ritrovamento di preservativi (parzialmente smentiti in una lettera alla Gazzetta di Parma) non è andato giù a nessuno.
La denuncia è arrivata dopo mesi di incomprensioni fra la preside, docenti e ragazzi. C’erano lamentele sulle limitazioni introdotte dalla Forlani all’uso della macchina del caffè, per le regole più severe sul fumo, quindi era seguita la lettera di protesta di un gruppo di studenti a un giornale locale. A gennaio è partita la richiesta, firmata da centinaia di ragazzi, di un maggior dialogo e collaborazione, del corretto passaggio delle circolari e dello spegnimento della musica classica diffusa nella scuola durante l’intervallo «perché disturba chi è impegnato nei compiti in classe».
Ora genitori e studenti hanno chiesto che si riunisse il consiglio d’istituto per far chiarezza sulle «gravissime esternazioni» e sul ritratto «vergognoso e inaccettabile» fatto della scuola. Richiesta respinta, così è nata l’idea del presidio di ieri e dell’assemblea al palasport. Nel frattempo anche le autorità scolastiche sono state allertate: per l’inizio della settimana al Romagnosi si aspetta l’arrivo di un ispettore.
La preside intanto non si dà pace: «Qui il problema grave è la confusione dei ruoli – si accalora -: sono i ragazzi a chiamare la questura perché autorizzi il presidio, e non la preside. grave anche che gli studenti chiedano il palasport all’assessore per un’assemblea cittadina». I ragazzi però non mollano: «Le dichiarazioni contenute nell’articolo ci sono sembrate una grave mancanza di rispetto, ed è questo che ha determinato la grande partecipazione alla manifestazione», sostiene Andrea Lauro. E i docenti? Raccontano che con la preside la collaborazione è mancata fin dall’inizio, così come la collegialità. E si schierano con gli studenti, insieme ai genitori.