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 2010  marzo 08 Lunedì calendario

I CORI STONATI DELLA CHIESA


Una lettera ai genitori dei bambini del coro di Ratisbona pubblicata venerdì scorso sul sito web della diocesi bavarese ha fatto ricadere la Chiesa nell’incubo della pedofilia. Nel testo si parla di presunti abusi sessuali avvenuti tra il 1958 e il 1973 nella scuola di musica del Duomo di Ratisbona. [1] Danilo Taino: «Il Regensburger Domspatzen è una grande istituzione, famosa in tutto il mondo, che ora vede tremare la sua santità. Ma è anche qualcosa di più, il segno di come gli abusi sessuali siano stati probabilmente pervasivi nella Chiesa tedesca, siano arrivati quasi ovunque. Fino a sfiorare Georg Ratzinger, l’anziano fratello di Benedetto XVI, che ha guidato il coro dal 1964 al 1994, dunque anche durante alcuni degli anni in cui avvennero le violenze». [2]

La Diocesi di Ratisbona sostiene che due uomini furono condannati per atti di violenza compiuti nel 1958 (cioè quando Georg Ratzinger non era direttore musicale). [17] Andrea Tarquini:«Sembra un giallo, pieno di misteri. L’ex responsabile del ginnasio musicale di Ratisbona e l’ex direttore dell’internato del duomo, furono denunciati perché sospettati di aver compiuto abusi sessuali. Perché allora i sospetti rimasero sotto silenzio, perché se ne parla solo oggi? Entrambi i colpevoli accertati sono deceduti. Ma decenni addietro, scoperti e denunciati, furono processati e condannati dalla giustizia a pene detentive, ed esclusi dalla Chiesa». [3]

Il nome che ha fatto più impressione nello scandalo di Ratisbona è quello di Georg Ratzinger. Il cardinale di Curia José Saraiva Martins: «Il coinvolgimento del fratello del Papa è privo di ogni fondamento. assurdo presumere che dovesse essere a conoscenza degli abusi sessuali commessi nel coro da lui diretto. Stiamo attenti agli eccessi giacobini che, facendo di ogni erba un fascio, danneggiano la società e anche l’indispensabile opera di purificazione della Chiesa intrapresa da Benedetto XVI». [4] In un comunicato sull’Osservatore Romano pubblicato nell’edizione del 7/3, il vescovo di Ratisbona, monsignor Gerhard Ludwig Müller, ha precisato che «gli episodi riportati alla memoria non coincidono con l’incarico del maestro professor Georg Ratzinger (1964-1994)». [17]

I Regensburger Domspatzen, «i passerotti del Duomo di Ratisbona», sono il coro più antico del mondo. La scuola fu fondata nel 975 dal vescovo Wolfgang, che affidò agli scolari il canto liturgico in cattedrale. «Da allora la scuola di canto subì solo un’interruzione durante la Guerra dei Trentanni. Ma è all’inizio del Ventesimo secolo che la corale raggiunse il primo apice di splendore quando fu affidata a Franz Xaver Hengelhardt. La fama mondiale arrivò grazie a Theobald Schrems, sacerdote bavarese grande studioso di musica, direttore del coro dal 1924 al 1963. Con lui i passeri si esibirono anche in Sudamerica». [5]

In Germania lo scandalo di presunti abusi sessuali su bambini in ambienti religiosi era scoppiato a gennaio con denunce a carico di sacerdoti del collegio dei gesuiti Canisius, il ginnasio più prestigioso di Berlino. Andrea Tarquini: «Berliner Morgenpost (conservatore), Der Tagesspiegel (liberal), tra i quotidiani, poi i settimanali come Der Spiegel, hanno narrato tutto. Nel dicembre 2009, poi in gennaio, alcuni ex alunni, ormai adulti, non ce l’hanno fatta più a tenersi dentro dolore, incubi, ferite nell’anima. Hanno scritto lettere al rettore attuale, Klaus Mertes, chiedendogli di agire. Si è parlato dapprima di almeno sette casi, poi di decine. Non è stato che l’inizio. Dopo le vittime del Canisius, si sono decisi a rompere il muro del silenzio anche ex studenti di scuole superiori cattoliche ad Amburgo, Hannover, Goettingen, a Hildesheim o nella Selva Nera». [6]

I racconti delle vittime sono agghiaccianti: «Allo Aloisiuskolleg un giovane negli anni Sessanta fu violentato da un sacerdote. Altri furono costretti a masturbarsi davanti agli occhi dei presuli, o a carezzare i genitali dei sacerdoti mentre costoro si masturbavano guardando i giovani. Altri ancora furono brutalmente violentati. L’attuale rettore, padre Theo Schneider, ha garantito l’anonimato a chiunque aiuti nelle indagini. Indagini che ormai sono seguite dalla stessa Conferenza episcopale tedesca». [6] Al momento si contano oltre 150 denunce. I vescovi tedeschi hanno chiesto pubblicamente perdono, hanno offerto la loro disponibilità a collaborare con la giustizia e hanno istituito un apposito ufficio guidato dal vescovo di Treviri, monsignor Stephan Ackermann. [7]

Dal Vaticano fanno sapere che stanno seguendo «con la massima attenzione» la questione che riguarda la Germania e Ratisbona. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo Robert Zollitsch, sarà ascoltato dal Pontefice in udienza privata venerdì prossimo. Marco Ansaldo: «Il pugno del Papa tedesco non farà sconti alla Chiesa di Germania. Così come appena due settimane fa Benedetto ha alzato la voce con i vescovi irlandesi, convocati a Roma con l’accusa di aver omesso i controlli e nascosto per anni i casi di abusi sessuali, adesso Ratzinger si appresta a usare lo stesso metro con chi ha sgarrato nel suo Paese d’origine». [8]

Il caso della Chiesa cattolica d’Irlanda è emerso molto tempo fa, quando Andrew Madden, nel 1993, decise di rompere il silenzio: «Aveva 29 anni e in un’intervista al Sundey Times dichiarò di aver subito sistematicamente abusi sessuali nel periodo in cui aveva servito messa nella parrocchia di Sutton, tra i 12 e i 15 anni. Era solo l’inizio. [...] Il 2009 è l’anno del non ritorno. A maggio il rapporto Ryan dimostra, attraverso deposizioni di religiosi e testimonianze di 2.500 vittime, come tra gli anni Trenta e Novanta maltrattamenti e violenze sessuali fossero un male ”endemico” in oltre 250 istituti cattolici. A novembre il rapporto Murphy certifica 320 casi di violenze sessuali da parte di 46 preti pedofili nella sola diocesi di Dublino tra il 1974 e il 2004». [9]

Anche se finora nessun procedimento penale è stato avviato in seguito alla pubblicazione di questi rapporti, la Chiesa ha pagato in mortificazioni: «Un cardinale irlandese è andato in pensione in anticipo. Quattro vescovi, su pressioni del Vaticano, sono stati costretti a dimettersi. Un pugno di sacerdoti sono finiti in prigione. Uno si è suicidato. E a Roma Benedetto XVI ha chiesto che siano prese misure per impedire che ”accadano di nuovo simili abusi”. Ma è abbastanza? Non per le vittime. Il rapporto Murphy rivela che l’Arciodiocesi di Dublino ha ”ossessivamente” nascosto gli abusi per almeno trent’anni. Tredici vescovi erano a conoscenza delle violenze e non le denunciarono. Un prete ammise di avere abusato sessualmente di oltre cento bambini, e non venne rimosso dall’incarico. Un altro confessò di avere abusato sessualmente di un bambino alla settimana per venticinque anni, e non perse il posto». [10]

Entro la fine di marzo il Papa dovrebbe pubblicare una lettera pastorale ai cattolici d’Irlanda per stigmatizzare gli abusi sessuali del clero, ma non è escluso che il testo si rivolga a tutti i sacerdoti. Il cardinale tedesco Walter Kasper: «Di certo immagino che una problematica così scabrosa emersa purtroppo non solo in Irlanda, ma anche in Olanda, Germania e negli Usa meriti un’analisi più generale, che abbracci la Chiesa universale». [11] Giacomo Galeazzi: «Il Papa ora però teme ”la notte in cui tutte le vacche sono nere”. La sua preoccupazione è che la sua capillare opera di pulizia nella Chiesa sia sovrastata dall’onda anomala del fango, dalla ”caccia alle streghe” in cui le colpe autentiche dei singoli finiscono confuse in un indistinto e generalizzato atto d’accusa alla Chiesa» [4]

In questi giorni un altro caso agita la Santa Sede: le intercettazioni dei colloqui tra Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e Thomas Ehiem Chinedu, un nigeriano quarantenne che cantava nel coro della Cappella Giulia di San Pietro. [12] Dalle telefonate, finite nelle indagini della magistratura fiorentina sulla Protezione civile e sui grandi appalti, emerge come Balducci chiamasse il nigeriano perché gli organizzasse incontri privati con uomini. Gli incontri si sarebbero consumati nella casa dell’ex tenore nigeriano, due stanze in affitto vicine alla Nomentana. [13]

Balducci voleva solo uomini adulti: «Per lui un ragazzo di 26, 27 anni era già troppo giovane, preferiva incontrare persone mature, dai 40 in su», spiega Chinedu. Nelle telefonate spesso si sentono descrizioni fisiche dettagliate: «Erano le sue richieste, lui mi domandava e io eseguivo. In cambio ogni tanto mi sganciava 50 o 100 euro, mai più di 1.000, 1.500 all’anno». [13]

Le intercettazioni vanno dall’aprile 2008 al gennaio scorso. Carlo Bonini :«’Angelo… Io non ti dico altro. alto 2 metri, per 97 chili, 33 anni, completamente attivo”, spiega il religioso a Balducci in un format che si ripete e che varia solo nelle misure. E poi e ancora, ogni due, tre giorni: ”Ho una situazione di Napoli”. ”Ho una situazione cubana”. ”Ho un tedesco appena arrivato dalla Germania”. ”Ho due neri”. ”Ho il calciatore”. ”Ho il ballerino Rai”. L’ingegnere alle proposte non sembra resistere. Sia che lo raggiungano mentre è in riunione a palazzo Chigi. Sia che lo sorprendano mentre è in udienza privata con un cardinale. I ragazzi, per quel che si comprende, spesso frequentano i seminari o i collegi ecclesiastici di Roma (’Lui poi a che ora deve ritornare in seminario?”, chiede Balducci a Chinedu). Altre volte appaiono extracomunitari in cerca di permesso di soggiorno». [14]

In Vaticano è forte l’imbarazzo per le intercettazioni uscite sui giornali, anche perché Balducci dal 2001 è un Gentiluomo di Sua Santità, cioè dignitaro della Corte pontificia. Andrea Tornielli: «Molti cercano di minimizzare, la maggior parte degli inquilini della Curia, anche ad alti livelli, sono attoniti e si chiedono come sia potuto accadere. C’è la gara a far sapere di non aver mai sentito o incontrato Balducci. ”Certo - confida un alto prelato al Giornale - i fatti che stanno emergendo ci insegnano che sarebbe meglio tenere tutti una condotta più monastica e più attenta. Perché anche senza volerlo, passando da una cena all’altra con questo o con quel personaggio, talvolta si rischia di sporcarsi senza saperlo”. [15]

Dalla Santa Sede mercoledì hanno fatto sapere di avere allontanato Chinedu dal coro della Cappella Giulia, mentre per Balducci non è stata presa ufficilamente nessuna decisione. «La carica di Gentiluomo, concessa con Biglietto della Segreteria di Stato su presentazione di un ecclesiastico, è vitalizia, non decade neanche a fine pontificato ed è revocabile solo per intervento del Pontefice. Per lo scandalo P2, Umberto Ortolani venne rimosso dall’incarico, stavolta il provvedimento trova resistenze. ”Balducci ha contatti fortissimi in Curia, ha inserito decine di eventi religiosi nelle grandi opere finanziate dalla Protezione civile, è conosciuto e stimato fin dall’epoca Dc”, spiegano nei Sacri Palazzi. Eppure il sospetto sussurrato da più parti è che esistano altri motivi difficili da confessare e cioè che il sexgate dei seminaristi-squillo avesse anche altri protagonisti». [16]

(A cura di Luca D’Ammando)

Note: [1] Gianni Cardinale, Avvenire 6/3; [2] Danilo Taino, Corriere della Sera 6/3; [3] Andrea Tarquini, la Repubblica 6/3; [4] Giacomo Galeazzi, La Stampa 6/3; [5] Alessandra De Ferrà, Il Riformista 6/3; [6] Andrea Tarquini, la Repubblica 5/2; [7] Corriere.it 5/3; [8] Marco Ansaldo, la Repubblica 6/3; [9] Maria Serena Natale, Corriere della Sera 21/2; [10] Enrico Franceschini, la Repubblica 5/3; [11] Orazio La Rocca, la Repubblica 6/3; [12] Fabrizio Caccia, Corriere della Sera 5/3; [13] Giacomo Amadori, Panorama 5/3; [14] Carlo Bonini, la Repubblica 3/3; [15] Andrea Tornielli, il Giornale 5/3; [16] Giacomo Galeazzi e Francesco Grignetti, La Stampa 5/3; [17] L’Osservatore Romano 7/3.