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 2010  marzo 06 Sabato calendario

SE IL CONSIGLIO ARRIVA A QUOTA 100

Supponiamo che il risultato delle prossime elezioni regionali nel Lazio sia questo. Vince Renata Polverini con il 47% dei voti maggioritari mentre le liste a lei collegate ottengono il 30% dei voti proporzionali a livello provinciale. Questo ultimo dato è basso ma potrebbe essere realistico se nella provincia di Roma, che è di gran lunga la più grande del Lazio, non ci fosse la lista del Pdl. In uno scenario del genere gli elettori del Pdl potrebbero votare la Polverini e non esprimere alcun voto per una delle liste a lei collegate visto che la loro non c’è. Il risultato sarebbe che il consiglio regionale del Lazio passerebbe da 70 seggi a 98. Questi sono i conti. I seggi del consiglio sono 70 di cui 56 proporzionali e 14 maggioritari. Alle liste collegate alla Polverini è possibile che siano attribuiti circa 17 seggi proporzionali. A questi si aggiungerebbero i 14 seggi maggioritari del listino regionale che rappresentano il premio di maggioranza dato al vincitore della competizione per la presidenza.
Il totale farebbe 31. Alle opposizioni ne andrebbero 39. Ma il sistema elettorale garantisce almeno il 55% dei seggi in consiglio al candidato presidente che vince la competizione maggioritaria. Ma c’è di più.
Nel nostro caso la Polverini ha diritto, sulla base delle norme in vigore, addirittura al 60% dei seggi perché ha ottenuto più del 40% dei voti. Come si fa? Semplice, le si danno più seggi allargando il consiglio. Quanti? Si tratta di fare una proporzione il cui risultato nel nostro caso fa 28 seggi aggiuntivi. Una specie di secondo premio di maggioranza. Quindi il consiglio regionale del Lazio passerebbe da 70 a 98 seggi di cui la Polverini ne avrebbe 59 (17+14+28), che è appunto il 60% di 98 mentre le opposizioni si terrebbero i loro 39 iniziali. E tutti, meno il Pdl naturalmente, vivrebbero felici e contenti: l’opposizione perché avrebbe comunque più seggi di quanti le spetterebbero se la lista del Pdl fosse in gara; i partiti collegati alla Polverini (Udc, Destra, ecc.) perché anche loro avrebbero più posti in consiglio avendo da spartirsi la bellezza di 59 seggi di cui ben pochi sarebbero appannaggio dei candidati Pdl presenti nel listino regionale o nelle liste delle altre province del Lazio.
Sono gli scherzi del dilettantismo di partito e di sistemi elettorali mal congegnati. Casi del genere sono già accaduti in altre tornate elettorali. In questa potrebbero accadere, per esempio, anche in Puglia.