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 2010  febbraio 12 Venerdì calendario

PALESTRA E VIAGGI. SPESE PAZZE ALL’EUROPARLAMENTO

Dal nostro corrispondente Bruxelles - «Risparmiate, non sperperate», dice giustamente l’ Unione Europea ai 27 Paesi, nel suo vertice straordinario sulla crisi economica. Ma non sempre è facile, risparmiare. Al Parlamento Europeo, per esempio, 5 minuti a piedi dalla sede del vertice, vari manifesti annunciano oggi la riapertura del centro sportivo interno, interamente rinnovato. Slogan: «New Gym, new you», «nuova palestra, nuovo tu». Dotazione: sale di massaggi, allenamento, squash, fisioterapia, la terapista Beatrice, insomma tutto ciò che serve - dicono i depliant - «a prendervi cura del vostro benessere, del vostro relax, a coccolarvi...». Prezzo dei lavori di rinnovamento, appena terminati: euro 2.660.306,48, di cui 218.850,92 per studi e progetti. «Erano indispensabili - giura uno dei clienti - per adeguarsi alle norme di sicurezza». Invece non si sa ancora quanto costerà il nuovo Centro visitatori, 6000 metri quadri, «uno dei più grandi al mondo» come spiegano i documenti. Che ne descrivono anche la trovata più intrigante: un «gioco di ruolo», nel quale le scolaresche «simuleranno le attività legislative della Ue». Per poter produrre il gioco in tutte le lingue «è stato necessario scegliere un cast di oltre 350 attori». Risparmiare non è facile, neppure quando bisogna far conoscere all’ esterno l’ attività dell’ Europarlamento, in tutta la Ue. il compito dei vari Uffici informazione, che hanno naturalmente i loro costi. L’ ufficio di Roma, per esempio, è costato nel 2008 2.514.086 euro, di cui 1.115.484 di spese per il personale. Tutti insieme, i 33 Uffici informazione sparsi per il continente sono costati 41.030.615 euro, di cui 17.548.935 in spese per il personale. Risultati operativi? In uno degli ultimi sondaggi svolti proprio dall’ Europarlamento, alla domanda «ritiene di essere bene informato sulle nostre attività?», il 73% degli intervistati italiani ha risposto «male informato». Come quasi ogni azienda, anche l’ Europarlamento ricorre poi alle consulenze esterne: 5.447.804,14 euro spesi solo dal «direttorato politiche interne». E le traduzioni? Ben 1,8 milioni di pagine sono state tradotte. Ma 705.000, il 39%, sono state affidate a traduttori esterni: ogni pagina tradotta «fuori», calcolano gli stessi responsabili degli uffici, costa sui 30 euro. Per non parlare degli interpreti simultanei: 37,8 milioni di euro sono stati spesi per compensare 53.357 giorni di lavoro degli interpreti dipendenti dal Parlamento. Ma poi, sono stati chiamati in soccorso anche molti «esterni». E a parità di tempo impiegato, loro sono costati molto di più: 46.178.220 euro per 44.642 giornate di lavoro. E i colpi di sfortuna? Nell’ agosto 2008 crollò - non era la prima volta - una parte del tetto a Strasburgo: le riparazioni hanno richiesto finora 8.812.631 euro. Meno, molto meno, sono costate le ultime auto acquistate per i gruppi politici e i loro leader: nel 2008 un’ Audi A8, 3 Bmw 730 a iniezione, 2 Fiat, e così via; nel 2009 2 Audi, ancora 3 Bmw 730, 4 Mercedes E250 cdi. Dove invece si è riusciti a fare vera economia, così almeno sembra, è stato nei rimborsi per i viaggi aerei motivati dal lavoro parlamentare. Fino all’ anno scorso, il rimborso era forfettario e basato su una (costosa) tariffa piena in classe economica. E offriva l’ esca per un’ accusa costante contro gli eurodeputati, da parte degli euroscettici: «Chi prende un volo low-cost, spende molto meno, e poi può intascare la differenza». Ora il dilemma è stato risolto: niente forfait, niente sospetti di «creste», si rimborsa solo il prezzo effettivo del biglietto a tariffa piena. Biglietto di classe business, non più economica. Luigi Offeddu loffeddu@