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 2010  febbraio 12 Venerdì calendario

ADDIO ALLO STILISTA MCQUEEN

(riassunto) - Lo stilista Alexander McQueen, 40 anni, è stato trovato impiccato nella sua casa in Green Street nel West End londinese l’11 febbraio. Il probabile suicidio di Lee (questo il suo vero nome) è forse riconducibile alla morte della madre Joyce, avvenuta una settimana prima. La donna, presente a ogni sfilata del figlio, lo aveva sempre sostenuto e gli era stata accanto dall’inizio della sua carriera. Un grande vuoto nella vita del designer era già stato lasciato dal suicidio, tre anni fa, della quarantasettenne Isabella Blow, giornalista di moda, musa ispiratrice e mecenate di McQueen. Figlio di un tassista scozzese emigrato a Londra, lo stilista ha iniziato a 16 anni la carriera nell’atelier di Anderson e Shepherd a Saville Row (dove veste anche il principe di Galles). Poi ha lavorato con lo stilista giapponese Koji Tatzuno e con Remo Gigli. Nel ’92 è tornato a Londra per terminare gli studi al Central St. Martins College of Art and Design. Nel ’97 la sua carriera ha avuto la grande svolta: Givenchy lo assume come direttore creativo. Ne 2001 firma la sua prima collezione per il Gruppo Gucci. Le sue creazioni sono dissacranti e i suoi gesti scandalosi: nel ’99 fa sfilare Aimee Mullins, con le gambe amputate, su protesi di legno; quando Kate Moss, sua grande amica, è messa al bando dalle passerelle a causa della droga, lui la fa comparire con un’immagine in 3d in una sfilata e indossa una maglia con il suo nome; crea una scarpa impossibile e metaforica, una scultura alta 30 centimetri, la armadillo, che le modelle rifiutano di indossare ma che la cantante Lady Gaga ha reso visibili in tutto il mondo indossandole nel suo video Bad Romance. Nel 2003 la regina Elisabetta lo insignisce del Commander of the most excellent order, onore toccato prima di lui a Sting e al chitarrista dei Pink Floyd Dave Gilmour. Dicono di lui: «La sua forza creativa ha sempre ispirato me e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Ci ha lasciati troppo presto, ma la sua eredità è ricca» (Robert Polet, presidente e Ceo di Gucci Group); «Ho sempre rispettato la sua grande genialità» (Giorgio Armani); «Sono scioccata e distrutta» (Kate Moss); «La sua visione unica ci ha regalato emozioni incredibili: il suo genio creativo rimarrà per sempre nella storia della moda» (Frida Giannini, direttore creativo di Gucci); «L’abbiamo sempre ammirato per il suo genio creativo ed estro inimitabile: lascia un grande vuoto» (Dolce e Gabbana); «La scomparsa di McQueen è uno spreco terribile» (Vivienne Westwood).