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 2010  febbraio 12 Venerdì calendario

ORDINE DI CONFISCA PER IL LISIPPO DEL GETTY

(riassunto)

Il gip di Pesaro Lorena Mussoni ha ordinato la confisca dell’Atleta attribuito a Lisippo «al Getty Museum (di Malibu, in California, ndr) o ovunque si trovi». La Fondazione californiana ha subito annunciato che farà ricorso in Cassazione. la prima volta che si arriva davanti a un giudice per risolvere una controversia Italia-Usa sulla restituzione di capolavori del patrimonio italiano. Due anni fa il ministro dei Beni culturali di allora, Francesco Rutelli, portò a casa decine di reperti archeologici. E molti furono restituiti dallo stesso museo californiano.
La sentenza di Pesaro parla di un acquisto «non in buona fede», ma che (anzi) sarebbe avvenuto «con la consapevolezza della provenienza illecita dell’opera», tanto da ipotizzare per il Getty «un preciso collegamento con il reato di esportazione clandestina» di un bene inalienabile dello Stato italiano.
«L’Atleta vittorioso è greco e non italiano e poi non l’abbiamo sottratto, all’epoca il museo lo pagò appropriatamente (3,9 milioni di dollari nel 1977, ndr) e non c’è stato niente di criminale nelle nostre azioni», precisa la portavoce della Fondazione, Julie Jaskol. Che sostiene: «Il ritrovamento avvenne in acque internazionali».
La statua in bronzo dell’atleta, attribuita a Lisippo, venne pescata nelle acque davanti a Fano nel 1964 da Romeo Pirani (morto nel 2004). Dopo essere stata sepolta in un campo di cavoli, passò per 3 milioni e mezzo di lire (Corriere, per Repubblica 5 milioni) a «tre uomini di Gubbio» (per Repubblica a «un imprenditore di Gubbio»). Arrivò negli Usa in «casse di forniture mediche» e comparve al museo Getty nel 1974.
La società Artemis aveva acquistato il bronzo forse direttamente in Italia, l’aveva mandato a restauraree proposto ai musei Usa. Era il 1972 e l’allora direttore del Metropolitan di New York desistette dall’acquisto, nonostante la bellezza del pezzo, per la provenienza dubbia. Lo stesso fece J. Paul Getty Senior, che chiese una serie di verifiche, mai effettuate. La vendita fu perfezionata solo dopo la sua morte, per quasi quattro milioni di dollari.