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 2010  febbraio 12 Venerdì calendario

LA «HOLDING» ANEMONE: ZII, FRATELLI E MOGLI

Fratelli, cugini, zii, mogli e cognati. una vera impresa a conduzione familiare la "Anemone spa". Lui, l’imprenditore Diego Anemone, personaggio chiave dell’inchiesta di Firenze, non compare quasi mai. In compenso, il sistema di società costruito negli anni e, molto spesso alla vigilia dei «grandi eventi», era gestito, partecipato e amministrato da persone a lui legate da vincoli di parentela spesso insieme agli altri destinatari dell’ordinanza come Mauro Della Giovampaola che nel 2002 costituì proprio con la moglie di Diego Anemone la Medea Progetti e Consulenze. Pochissime le eccezioni che vedono coinvolti in veste di azionisti personaggi estranei alla famiglia Anemone. Tra queste c’è la Imatec, società consortile vincitrice di uno dei tre appalti assegnati nell’ambito del G-8 all’imprenditore, partecipata da due suoi collaboratori: Pierfrancesco Murino e Anna Maria Curtacci. Per il resto, la lunga lista di aziende che compaiono nell’ordinanza del Gip e risultano assegnatarie di importanti appalti nell’ambito del G-8 e dei mondiali di nuoto del 2009, sono partecipate dalla moglie Vanessa Pascucci, dal fratello Daniele e da sua moglie Alessandra di Saverio e perfino dal cugino ventenne Paolo Prosciuttini, figlio della zia paterna di Diego e Daniele, Matilde Anemone. La Cosport 2009, per esempio, vincitrice dell’appalto per la ristrutturazione dello Stadio centrale del tennis del Foro Italico nell’ambito dei mondiali di nuoto è stata costituita dalla Imac e dalla Tecnocos srl. Proprio quest’ultima risulta intestata per il 95% al cugino Paolo Prosciuttini e alla fine del 2008 ha visto un utile di 246mila euro e aveva negli attivi crediti di natura commerciale per 11,6 milioni, oltre a partecipare direttamente la stessa Imatec. Ma ruota soprattutto intorno al fratello Daniele Anemone il gruppo costruito dall’imprenditore. A lui fanno capo la Impresa Anemone Costruzioni (che fino al febbraio 2005 era autorizzata solo per lavori entro i 5 milioni), la Maddalena scarl, la Conegliano scarl (in liquidazione), la Amp srl e la Carceresassari scarl.Di queste,due ”una direttamente (la Anemone Costruzioni), l’altra indirettamente (la Maddalena controllata dalla Anemone Costruzioni) ”sono risultate vincitrici di uno dei tre appalti nell’ambito del G-8. E proprio nei conti della Anemone costruzioni (2008 in utile per 588mila euro contro i 52mila dell’anno primo) si scopre che gran parte dei crediti nell’attivo sono riferiti alla Maddalena, per un totale di 15,4 milioni. Non solo. Risulta che la stessa società aveva alla fine del 2008 crediti nei confronti della Conegliano scarl per 255 mila euro. Se non fosse che proprio nella Conegliano spunta l’incrocio con il fratello dell’ingegnere Fabio De Santis, l’attuale provveditore alle opere pubbliche della Toscana, successore di Balducci come soggetto attuatore per le opere del G-8 alla Maddalena, agli arresti. La Conegliano, infatti, risulta partecipata dall’Elettrica Leopizzi srl dove come amministratore unico figura Marco De Santis e dalla Anemone di Anemone Dino, amministrata dagli zii di Diego Anemone, Dino e Luciano e presieduta dal fratello Daniele.
Ma accanto a questo puzzle familiare, secondo le carte dell’inchiesta, c’è un altro personaggio centrale. Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente spa. Tramite il Consorzio Stabile Novus spa di Napoli, alla quale la sua azienda era associata come esecutrice delle opere, porta a casa un appalto per i mondiali di nuoto. Ma non solo: fa da mediatore per agevolare la concessione alla Baldassini Tognozzi Pontello spa (Btp) di Firenze di un altro appalto, relativo stavolta alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Una mediazione offerta alla Btp a peso d’oro: 1,5 milioni di euro. Per portare a termine la sua attività De Vito Piscicelli avrebbe attinto a un prestito usuraio di 100mila euro, elargito da soggetti che, secondo gli inquirenti, sarebbero legati alla malavita organizzata e «che controllano cordate di imprese interessate al banchetto costituito dagli ultramilionari appalti». La Opere pubbliche e ambiente spa, presso la quale De Vito Piscicelli svolge il ruolo di direttore tecnico, ha visto il giro d’affari crescere repentinamente. I ricavi sono passati da 812mila euro del 2007 a 7 milioni alla fine del 2008. Con crediti di natura commerciale negli attivi per quasi 1,7 milioni.
Veicolo per crescere negli affari sarebbe stato il Consorzio Stabile Novus, gestito in modo occulto da Antonio Di Nardo, un funzionario ministeriale in contatto con soggetti indiziati di appartenenza ad associazioni mafiose e camorristiche • GLI APPALTI E LA GALASSIA DI DIEGO ANEMONE 1 Cosport
Cosport costituita da Imace Tecnocos srl.Quest’ultimaè riconducibile ad Anemone: al 95,1% di Paolo Prosciuttini, cugino dei fratelli Diego e Daniele Anemone. Per Cosport appalto per i mondiali di nuoto 2009
3 Sant’Egidio
Sant’Egidio (appalto per 150 anni dell’Unità d’Italia)costituita da Igit spa e Redim 2002 srl. Redim 2002 è partecipata al 50% da Vanessa Pascucci, moglie di Diego Anemone e al 50% da Alessandra di Saverio, moglie di Daniele
5 Consortile arsenale srl
Società partecipata da Francesco Lungarini e al 35% da Vanessa Pascucci, moglie di Diego Anemone. Appalto: quinto lotto di interventi infrastrutturali per il G-8 della Maddalena
2 Musport
Anche per la Musport appalto per i mondiali di nuoto. costituita da Alpi srl e Igit spa. Alpi srlè riconducibile ad Anemone: partecipata dai collaboratori Roberto Molinelli (45%) e Margherita Lungarini (45%)
4 Maddalena s.c.a.r.l
La Maddalenna scarl riconducibile ad Anemone: partecipata al 55% da Impresa Anemone Costruzioni, quest’ultima controllata al 98% da Daniele Anemone. Appalto per il G-8 della Maddalena
6 Imatec scarl
Società partecipata al 50% da Pierfrancesco Murino e al 50% da Curtacci Anna Maria, entrambi vicini al gruppo Anemone.
Appalto: sesto lotto a Imatec s.c.a.r.l