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 2010  febbraio 12 Venerdì calendario

GIAN E LA FIGLIA TORNATA DA LUI DOPO 40 ANNI

Papà. Dopo quarant’anni. Senza saperlo, in un letto d’ospedale, mentre lotta tra la vita e lamorte. la triste storia di Gian Fabio Bosco, 74 anni, in arte «Gian», spalla nella celebre coppia «Ric e Gian».
Intubato, nel reparto di rianimazione del nosocomio di Lavagna, sotto sedativi dopo un lungo intervento chirurgico a causa di un aneurisma, solo qui ha ritrovato sua figlia: Danila, 52 anni, sposata da 26, nonna di 4 nipotini che lui neppure ha mai visto. Di nuovo insieme, nel dramma della malattia. Ma che Danila sia qui, al suo capezzale, a piangere per il tempo trascorso senza più abbracci, parole affettuose, pranzi di Natale e tutto quello che segue quando si è una famiglia, sembra contare poco quando le flebo scandiscono le ore e la speranza si misura con le statistiche di sopravvivenza. Eppure Danila è tornata. Questa volta per sempre.
Lo ha fatto tramite Facebook, appena ha saputo che «Gian» stava male. un amico che lavora in ospedale a scriverle: «Vai a Lavagna, tuo padre è grave». Così la donna che vive a Sale (Alessandria) salta su un treno e corre da lui. Come se il tempo non fosse passato. Come se litigi e incomprensioni fossero solo un brutto sogno. Perché, fino a quella visita in reparto, Danila e Gian non si vedono da cinque anni. Un incontro voluto, ma finito male: «Andai a trovare papà durante uno spettacolo per fagli conoscere un nipotino. Lui mi disse "Forse io e lei ci conosciamo". Fu solo una battuta, ma ci rimasi male». E prima di allora la memoria fatica a ricordare qualche momento insieme negli ultimi 40 anni. Danila scappa di casa a 15 anni, si sposa due volte, ha una figlia, poi arrivano i nipotini. Ma le loro sono vite separate: lei da una parte, suo padre dall’altra. Rapporti inesistenti che si spiegano solo con un passato difficile da dimenticare. Qualche giorno fa Danila rompe il ghiaccio sul Web e scrive una lettera su Facebook (scoperta dal Secolo XIX). Destinatario: «Chi mi ha portato via il papà quando avevo 12 anni». Non fa nomi, ma il riferimento è chiaro: si tratta della matrigna, la bellissima ballerina che Gian incontra durante uno spettacolo, destinata a diventare la sua seconda moglie. « lei che mi ha tenuto lontano da mio padre, che lo ha convinto che io fossi interessata solo ai suoi soldi». Danila non usa mezzi termini. Dopo 4 decenni di rottura, di fronte al rischio di perdere il papà, le esplode la rabbia: «Non ce la faccio più a stare zitta, quella donna mi odia, per colpa sua io e mio padre siamo rimasti separati per tutta la vita. Non conosco i motivi, sono solo scappata di casa da adolescente, ma non mi sono mai drogata nè ho ucciso qualcuno. Adesso dico basta». E scatta lo sfogo, contro colei che «le ha rovinato l’esistenza», che anche in questi giorni «sembra volerla tenere lontana da lui». «Non glielo permetterò – scrive ”, sono sua figlia da 52 anni, ancora prima che lei diventasse sua moglie. Ho diritto di vederlo, di stargli vicino». Ora Danila è decisa: «Non so cosa gli dirò se si sveglierà, ma una cosa è certa: non vorrei perderlo proprio adesso».
Grazia Maria Mottola