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 2010  febbraio 11 Giovedì calendario

ARISA: SONO CRESCIUTA E HO CAMBIATO FACCIA PER TORNARE AL FESTIVAL

Via il taglio e gli occhialoni che facevano tanto brava ragazza anni Quaranta. Arisa – 27 anni, vero nome Rosalba Pippa, vincitrice di Sanremo Giovani 2009 con «Sincerità» – torna al Festival e cambia immagine. I capelli ora sono ricci e gli occhiali, rotondi e sempre oversize, sembrano usciti da un viaggio psichedelico. Partiamo dai capelli... «Così fanno allegria e sono più comodi. Sono ricci di natura: prima li dovevo stirare per ore. Ora mi sveglio e sono pronta». E gli occhiali? «Li ho disegnati io. Avevo visto una cosa simile su una rivista degli anni Settanta. Anche i vestiti li scelgo io... una fatica girare per i negozi e trovare quello che ho in mente».
Torna a Sanremo. Ma fra i grandi. Sensazioni della vigilia?
«Sento che c’è attesa. Tutti vogliono vedere se reggo il colpo. Non voglio essere immodesta, ma se fai parlare quello che hai dentro non ti puoi tradire».
 questa la ragione del suo successo?
«Penso di sì. Ma anche perché riesco ad essere leggera, però con intelligenza».
Cosa è cambiato in un anno?
«La mia è una favola. Prima facevo l’estetista. Cantare non era un lavoro e avevo preso il Festival come un’esperienza a termine».
E invece ha vinto. «Sincerità» è diventata un tormentone. E poi?
«Ho cantato con Lelio Luttazzi, Alda Merini ha recitato il testo di "Sincerità" e ho fatto decine di concerti. Torno all’Ariston come se fosse il saggio di un anno di lavoro». Momenti difficili? «Durante una serata a Forlì mi hanno tirato un pomodoro... E poi devo dire che dopo "Sincerità" gli altri due singoli non sono andati così bene. Da questo ho imparato a circondarmi di persone di cui mi fido e a farmi coinvolgere in tutte le decisioni: la faccia è la mia». Obiettivo? «Arisa è cresciuta, è felice per il privilegio, desiderosa di far sorridere e portare buon umore. Vorrei essere il paggetto del Festival».
Ci racconta «Malamorenò», brano che presenterà accompagnata dalle Sorelle Marinetti (un trio Lescano en travesti) e il giovedì con Lino Patruno?
«Dice cose importanti con una melodia leggera, una festa musicale in stile dixieland. Messaggio importante e codice leggero, per arrivare a tutti».
Di che parla? «Ecologia dell’amore». Prego? «Vorrei esprimere il bisogno di questa società di togliersi dall’individualismo, la necessità di non essere tutti contro tutti... come accade nei reality dove deve rimanere uno solo. ambientata in un futuro in cui tutti lasciano la Terra: resta solo chi spera nel cambiamento».
 in arrivo anche l’album intitolato «Malamorenò». Come sarà?
«Profondamente sentimentale, in cui partecipo anche come autrice. In "Scivola veloce" tocco il tema dell’attaccamento alla vita: ce l’ha data Dio e spetta a lui decidere quando finisce».
Non ha pensato di portarla in gara e fare l’anti Povia, al Festival con una canzone pro Eluana?
«Non voglio appesantire, e non dico che Povia lo faccia, però Sanremo è un programma popolare. Lì dentro io non posso che essere il varietà». Guarda la tv? «Chiambretti, "Tatami", i cartoni vecchi su Raidue, "Italia’s Next Top Model" per vedere, da ex estetista, come truccano le aspiranti modelle. Guardo anche "Grande Fratello" per capire dove arriva il genio degli autori che lo hanno trasformato in una soap. Nel disco nuovo "Sai che c’è" parla proprio di tv...». In che senso? «Tratto in tono dissacratorio l’atteggiamento passivo di molti verso la vita. La gente si immedesima nei programmi, vedo troppe ragazze di oggi che si omologano ai modelli diffusi dalla tv e questo mi spaventa».
Visto che faceva l’estetista, quali colleghi hanno un look vincente?
«Malika Ayane ha uno stile anni Ottanta perfetto: la vedrei bene con spalline importanti e capelli in piedi, molto aggressiva. Però si muove sinuosa e stilosa, da vera donna».
Andrea Laffranchi