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 2010  febbraio 11 Giovedì calendario

A SINGAPORE SI CHIAMA «IU» E FUNZIONA DA 12 ANNI

Ognuno dei 917 mila veicoli immatricolati a Singapore è dotato di un «Iu» ( in-vehicle unit): un piccolo lettore di carte di credito applicato in basso a destra sul parabrezza di auto e camion o su uno speciale supporto impermeabile nelle moto.
In un Paese proverbialmente disciplinato e blandamente autoritario (gomme da masticare proibite, come è noto), fu piuttosto facile nel settembre 1998 introdurre per la prima volta al mondo il sistema Erp - Electronic Road Pricing, in base al quale chi usa la strada paga in base al luogo e all’ora: gli snodi più trafficati (come il cuore dello shopping Orchard Road) sono i più costosi e guidare nella fascia oraria dalle 7.30 alle 9.30 del mattino comporta un sovrapprezzo. Il sistema è meno sofisticato di quello allo studio in Olanda, perché lo stato di manutenzione dell’auto e il livello delle emissioni non sono variabili tenute in considerazione. Ma ha il pregio di essere estremamente efficiente e di avere introdotto un principio in seguito almeno parzialmente imitato da altre città come Londra o Stoccolma. m Pagare per guidare è un’abitudine nella città-Stato asiatica sin dal 1975, quando venne istituito il sistema delle vignette giornaliere o mensili da applicare sul parabrezza per entrare nelle diverse aree della Restricted Zone, la parte più trafficata della metropoli. Nei primi anni Novanta il sistema venne esteso alle superstrade e questo portò alla moltiplicazione dei diversi tipi delle vignette: fino a 14, giudicate troppe da scegliere e da controllare. Inoltre, il sistema delle licenze adesive permetteva per definizione ingressi illimitati in una certa area: una volta che si è comprata una vignetta per l’ingresso giornaliero in una data area A, si può entrare e uscire quante volte si vuole, e questo permetteva all’amministrazione di fare cassa ma non di scoraggiare l’uso dell’auto nelle ore di punta. Quando la giapponese Mitsubishi mise a punto un sistema elettronico affidabile, il governo di Singapore non ha avuto esitazioni nel comprare la tecnologia e rendere obbligatorio l’uso dell’«Iu», puntando a convincere i cittadini che in questo modo avrebbero pagato solo l’uso effettivo, e non più forfettario, del sistema stradale.
I lettori sono di colori diversi per le differenti classi di veicoli – auto private, taxi, moto, mezzi da trasporto leggeri, mezzi da trasporto pesanti, autobus e mezzi d’emergenza – in modo che gli utenti non abbiano la tentazione di scambiarli. Ogni utente deve inserire una carta prepagata nell’«Iu» e, quando il veicolo passa sotto una delle 66 barriere elettroniche della città, viene detratto il prezzo, calcolato come si è detto in base al luogo e all’ora. Se la carta prepagata è esaurita o non contiene un credito sufficiente, le telecamere fotografano la targa dell’auto e lamulta arriva a casa in due settimane.
Entrare in centro nell’ora di punta costa circa un euro, nelle fasce orarie meno trafficate circa la metà. Il controllo dei prezzi è usato per gestire i flussi: ogni tre mesi vengono studiati i dati e se in un tratto la velocità media è inferiore a 20 chilometri orari il costo del passaggio aumenta, se è superiore a 30 km/h diminuisce; l’obiettivo è dirottare sempre il traffico nelle strade meno frequentate. L’Erp è considerato un successo: la congestione è diminuita subito del 15% e i singaporesi si sono abituati a studiare percorsi alternativi.
Stefano Montefiori