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 2010  febbraio 11 Giovedì calendario

IL FATTO DI IERI - 11 FEBBRAIO 1910

IL FATTO DI IERI - 11 FEBBRAIO 1910 - ”Insorgiamo contro la facilità bottegaia e cialtrona che rendono spregevoli la maggior parte degli artisti di oggi… Via, restauratori prezzolati di vecchie croste! Via, archeologi affetti da necrofilia cronica! Via, critici, compiacenti lenoni! Via, accademie gottose!... Vogliamo distruggere l’ossessione dell’antico, il pedantismo acc ademic o…Sia sgombra di mummie la soglia del futuro! Largo ai giovani, ai violenti, ai temerari!”. Così Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini urlano la loro ribellione nel primo Manifesto dei Pittori Futuristi dell’11 febbraio 1910. A un anno dal celebre proclama di Marinetti su ”Le Figaro”, la piccola pattuglia dei nuovi esteti si allinea al verbo marinettiano e con impetuosa aggressività lessicale annuncia la formazione di una nuova ”avanguardia totale”. Contro ”la stomachevole rifioritura di classicismo rammollito… contro la religione fanatica e snobistica del passato…” fiorisce la nuova estetica del dinamismo, anarchica e iper simbolista, ispirata alla ”frenetica vita delle metropoli, alla psicologia del nottambulismo, alla ferrea rete di velocità che avvolge la Terra”. Potente, spontanea, esibita in provocatorie performance pubbliche, nasce la pittura futurista.