Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  gennaio 15 Venerdì calendario

Dopo l’omicidio sul 76 A bordo si spaccia droga. Dal sei ottobre prendere il bus in città è diventato più difficile

Dopo l’omicidio sul 76 A bordo si spaccia droga. Dal sei ottobre prendere il bus in città è diventato più difficile. La gente ha paura. Dopo la morte di Ercole Ferrero, un pensionato di 76 anni massacrato di botte su un pullman della linea 76. Aveva preso le difese della conducente che era stata aggredita da un giovane di 18 anni che voleva salire portandosi dietro la bicicletta. Ferrero è stato preso a calci e pugni, è finito in ospedale ed è morto due giorni dopo. Al ragazzo, Luca De Simone, l’accusa di omicidio volontario è stata derubricata in preterintenzionale e ora è libero. Il terrore viaggia su bus e tram: borseggiatori, spacciatori, bande di zingari la fanno da padroni. Su alcune linee più che su altre, come la 18 o la 4. Sulla prima una gang di moldavi ha messo a segno decine di borseggi, sulla seconda, per alcune settimane, c’è stata la caccia alle vecchiette da parte di un gruppetto di rom.Ma aTorino il fatto nuovoèlo spaccio sul bus. Il pusher (che paga il biglietto) e porta la dose alla fermata convenuta dove il tossico lo aspetta, di giorno e di notte. Una decina di borseggi al giorno (quelli denunciati) e, durante le feste natalizie, il numero, molto alto per una città come Torino, è raddoppiato. Dalla primavera scorsa le forze dell’ordine fanno controlli a tappeto su tutte le linee urbane. «Anche con personale in borghese - spiega il vicequestore Vincenzo Di Gaetano che comanda il commissariato Centro - per contrastare lo spaccio di droga. Qualche settimana fa siamo riusciti ad arrestare alcuni pusher che si spostavano in tram da una fermata all’altra per consegnare la droga ai loro clienti». Da poco prima di Natale, di controllori stranieri, tutti capaci di parlare e capire almeno tre lingue. Cinque controllori e allo stesso tempo mediatori culturali che sono impegnati sulle linee più ”calde”.