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 2009  dicembre 12 Sabato calendario

CROCIFISSO DI MICHELANGELO, BLITZ AL MINISTERO - E´

stato un blitz in piena regola, compiuto nella mattinata di ieri nella sede del ministero dei Beni culturali dai carabinieri del nucleo Tutela del patrimonio artistico durante il normale orario d´ufficio. Oggetto delle acquisizioni dei militari tutta la documentazione relativa all´acquisto da parte dello Stato per 3 milioni e 250 mila euro del crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo giovane - ma secondo molti autorevoli storici dell´arte soltanto opera, sia pur pregevole, di un oscuro maestro di bottega - su cui dallo scorso febbraio sta indagando la Corte dei Conti. Il blitz, non confermato ufficialmente e smentito dal ministero - «non risultano acquisizioni dei carteggi da parte dei Carabinieri» replica il portavoce di Bondi - è avvenuto però davanti a diversi testimoni oculari e alcuni elementi fanno ritenere che oltre a quella della magistratura contabile, che indaga su un eventuale danno erariale per lo Stato, sul crocifisso contestato sia stata aperta anche un´inchiesta della Procura della Repubblica di Roma. A conferma di una accelerazione delle indagini c´è anche la richiesta alla soprintendente per il Polo museale di Firenze Cristina Acidini, dagli stessi carabinieri del nucleo tutela, di un suo libro del 2006 dedicato a Michelangelo scultore: «Sto già provvedendo alla spedizione», ha confermato la soprintendente.
Le polemiche sul piccolo Cristo ligneo, acquisito dallo Stato dopo una lunga serie di rifiuti da parte di privati e enti bancari cui l´originario proprietario (l´antiquario torinese Giancarlo Gallino) l´aveva offerto per 15 milioni di euro, sembrano dunque destinate a riaccendersi. «E´ un bene che accresce il patrimonio dello Stato» ha ribadito nei giorni scorsi il ministro Bondi in risposta a una interrogazione, sostenendo che «le critiche, tutte successive alla fase conclusiva dell´acquisto, sono tali da apparire strumentali a un disegno che niente ha a che vedere con riflessioni di natura storico critica». Ma se è vero che poco più di 3 milioni sono niente per un´autentica opera di Michelangelo, per una su cui gravano forti dubbi, è l´obiezione dei critici (fra cui la Consulta universitaria degli storici dell´arte, organismo consultivo del ministero) sono certamente troppi. A contestare fortemente l´attribuzione sono studiosi come di Paola Barocchi, fra i massimi esperti mondiali in materia, che ha parlato per il Cristo «di rispettabile serialità tardo quattrocentesca», Margrit Lisner (che ha attribuito a Michelangelo il Cristo di Santo Spirito), Frank Zoellner, James Beck. Presentato un anno fa in pompa magna prima all´ambasciata d´Italia presso la Santa Sede - presente anche Benedetto XVI - e poi alla Camera davanti, fra gli altri, a Napolitano e Fini e al direttore dei musei Vaticani Paolucci, la piccola opera ora è in giro per l´Italia. E si trova adesso, con un accostamento forse azzardato, al museo diocesano di Napoli accanto al Cristo di Santo Spirito.