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 2009  dicembre 12 Sabato calendario

UN ROBOT DA CHAMPIONS


Che la scienza si sia messa a correre al passo della sua cuginetta visionaria e bistrattata, la fantascienza, è qualcosa di più di un sospetto. Ma quando si sente un professore di sistemi complessi sostenere che nel giro di qualche decennio una squadra di calcio di robot potrebbe anche battere a calcio i campioni del mondo, ecco materializzarsi gli apparenti deliri di Asimov e Philip Dick, i due più grandi maestri i di science fiction.
Benvenuti al convegno internazionale sull’«AI» l’Intelligenza Artificiale, organizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, un appuntamento che si conclude oggi con la «Robocup», una partita molto speciale: a scendere in campo con le maglie della nazionale italiana e di quella austriaca, infatti, saranno due compagini meccaniche. Non sarà una sfida giocata da macchine radiocomandate guidate a distanza dall’uomo: a giocare due squadre di robot realizzati in modo tale da poter giocare autonomamente. Come? Grazie a un sistema computerizzato in grado di aggiornare, secondo per secondo, le informazioni ricevute non soltanto dagli altri «robocalciatori», ma soprattutto dalla palla.
Quasi fantascienza
«Certo, chi si aspetta i dribbling come quelli di Ronaldinho, non sarà troppo entusiasta e dovrà accontentarsi della performance però si tratta comunque di macchine autonome e molto sofisticate» spiega, con un sorriso, il professor Roberto Serra, docente di sistemi complessi all’Università di Modena e Reggio oltre che l’ideatore di questa tre giorni incentrati sull’«artificial intelligence», appunto l’ «Ai», già oggetto anni fa, di un film di Spielberg.
Non è facile tenere distinti i due piani – fanta e scienza – quando gli argomenti del confronto sono così suggestivi e quando l’immaginario popolare è stato riempito di miti letterari e pellicole di successo, ma a Reggio Emilia ci provano comunque con un ricco programma di dibattiti fra studiosi da una parte e iniziative di divulgazione dall’altra. Fra gli ospiti del convegno, per esempio, spicca il professor Shay Bushinsky dell’Università di Haifa. A lui si deve la realizzazione del programma che ha permesso a un computer di affrontare, su una scacchiera, il campionissimo russo Garry Kasparov. Partita che si concluse con un ottimo pareggio.
«Se qualcuno avesse ipotizzato, quarant’anni fa, che un cervello elettronico avrebbe pareggiato contro Kasparov, la reazione sarebbe stata di sconcerto. Proprio come accade oggi se immaginiamo che, tra quarant’anni, una squadra di robot si confronterà contro calciatori professionisti in carne e ossa», aggiunge Serra.
Gli studiosi
Gli esperti parleranno di tematiche estremamente complesse sotto diversi profili: si alterneranno le relazioni di informatici, fisici, matematici, ingegneri, filosofi e linguisti. La più importante: risolvere i problemi che rallentano la creazione di un computer capace di svolgere tutte le funzioni tipiche della mente umana. La questione di fondo, infatti, è sempre quella: realizzare una macchina il più possibile simile a noi. Un’idea che rimanda immediatamente ad Asimov e ai suoi incubi, il robot che finisce per ribellarsi al padrone, o al replicante di Blade Runner, talmente perfetto che ce ne si può perfino innamorare.
A Reggio Emilia si discuterà d’integrazione fra sistemi complessi e «AI», mentre i workshop approfondiranno i possibili rapporti fra intelligenza artificiale, beni culturali e bioinformatica, la disciplina scientifica che intende risolvere problemi biologici con l’applicazione di metodi informatici.
L’enigmistica

Ma sabato, nei laboratori, si svolgeranno anche altre gare: appassionati di enigmistica sfideranno i computer a «parole crociate». Il gran finale, ovviamente, spetta però all’incontro di «robocalcio» tra Italia e Austria che si terrà nell’ex sala borsa della camera di Commercio alle 14,30.
«Avevamo pensato a una riedizione robotica dell’eterna sfida tra Italia-Germania - dicono gli organizzatori - ma per il momsnto non è stato possibile». Ma per gli «azzurri» non è detto che il match sia più facile.