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 2009  dicembre 12 Sabato calendario

DUE ARTICOLI SUL DIVIETO DI RIFARSI IL SENO PER LE MINORENNI


NIENTE SENO NUOVO ALLE TEENAGER - RAFFAELLO MASCI
Il seno al silicone non sarà più una cosa naif, fatta così per fare, della serie chi vuole se lo impianta e tanti saluti. Essendo un intervento sanitario verrà monitorato dal ministero che intende costituire un’anagrafe: chi ce l’ha, chi l’ha impiantata, quando, con quali modalità e via elencando. Il tutto allo scopo di tutelare la paziente.
Questo c’è scritto nei quattro articoli del disegno di legge ispirato dalla sottosegretaria alla Sanità Francesca Martini e presentato ieri in Consiglio dei ministri, dal titolare del dicastero, Maurizio Sacconi. Ma un’altra novità salta agli occhi: i seni artificiali saranno vietati alle minorenni, «una decisione - spiegano al ministero - suggerita dall’incauta e montante diffusione del fenomeno». Appena presentata però, l’iniziativa si è fermata: un registro che contenga dati così sensibili, non può essere allestito senza un parere del Garante della privacy, che dovrà quindi essere richiesto.
Tuttavia, assicura la sottosegretaria, la cosa si farà, perchè si tratta di una misura «fondamentale, a tutela della salute delle donne che accedono a un intervento di protesi mammaria e non potevano essere lasciate nell’attuale Far West». Il divieto d’impianto a fini estetici per le minorenni s’impone per il «dilagare di un’inconsapevolezza diffusa che rasenta l’incoscienza rispetto all’accesso ad interventi di protesi che comportano rischio clinico». Un’iniziativa che ha visto il favore anche della ministra della Gioventù Giorgia Meloni: «Il divieto nel ddl pone un freno al pericolo rappresentato dall’influenza di modelli estetici sbagliati». C’è però la voce discordante di un tecnico della materia, il chirurgo plastico e parlamentare del Pdl, Francesco Stagno D’Alcontres: «Sono contrario, perché ogni caso ha una sua storia, e bisogna esercitare la professione per capire certi casi».

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«LE FIGLIE INSISTONO MA A SPINGERLE SONO LE MAMME» - ELENA LISA

 nella lista dei cento migliori chirurghi redatta, ogni anno, dallo Sherrel Aston Centre of Cosmetic Surgery di New York, la clinica specializzata in estetica tra le più all’avanguardia al mondo. Marco Gasparotti, bresciano, chirurgo plastico delle dive del cinema e della televisione italiana, ha al suo attivo oltre trenta mila interventi di chirurgia plastica. decisamente favorevole a una normativa che limiti gli interventi estetici se non fosse per un ”però”.
Ci spiega quale, professor Gasparotti?
«La norma non mi pare sufficientemente restrittiva».
Cioè?
«Ben venga una regolamentazione che implichi una limitazione, così com’è stata concepita dal consiglio dei Ministri, ma bisogna che diventi inflessibile perché venga applicata con la giusta severità e possa, così, evitare gli interventi per cui il disegno di legge è nato».
Casi numerosi: secondo alcune statistiche, in Italia, cinque minorenni su cento si sarebbero già rivolte al chirurgo estetico per chiedere l’aumento del seno.
«Un numero decisamente alto. Anche se va detto che una piccola parte di loro, poi, viene operata da uno specialista autorevole. In genere i medici seri cercano di dissuadere le minorenni che vogliono sottoporsi a una mastoplastica».
Sta parlando di una restrizione autogestita dai professionisti del settore?
«Sì, ma messa in pratica solo da quelli che lavorano con scrupolo. Per gli altri serviva una legge ad hoc. Che sia dura però».
In che senso?
«Temo che la norma si possa aggirare motivando astutamente la ragione dell’intervento. Basterà che una minorenne presenti al chirurgo il certificato di uno psicologo che attesti un certa depressione, difficoltà di vita, di relazione a causa di quello che lei considera un grave difetto estetico, e il gioco è fatto: i medici seri continueranno a chiamarsi fuori e i cialtroni no».
La soluzione quindi?
«Che la legge dica chiaro e tondo se la chirurgia estetica sulle minorenni è lecita oppure no. Certo in questo caso a rimetterci sarebbero le ragazze che hanno veramente bisogno di un intervento plastico. Penso a chi soffre di gravi asimmetrie. Per loro bisognerà trovare una soluzione».
Ma non le sembra esagerato? Davvero le ragazzine di sedici, diciassette anni sono disposte a ricorrere a uno psicologo per avere un seno nuovo?
«Il film con Anna Magnani, Bellissima, è più attuale che mai. Nel mio studio sono entrate molte mamme con figlie in cerca di celebrità. Le prime a pensare che sia indispensabile una taglia di reggiseno in più, per avere successo nella vita, sono proprio loro, le madri. Non stupiamoci, quindi, se le ragazze, minorenni comprese, crescono con certe convinzioni».
Una volta per tutte: le protesi sono dannose o no?
«Sì, se non si è sufficientemente maturi per capire che il segreto nella vita è accettarsi. Per il resto la chirurgia estetica ha fatto passi da gigante. E per il futuro, per azzerare rischi sulla salute, i medici già oggi stanno pensando all’uso delle staminali».