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 2009  dicembre 12 Sabato calendario

GUERRA SUI BREVETTI TRA APPLE E NOKIA

La Apple ci ha rubato i brevetti usati nell’iPhone, accusa Nokia. Non è vero, è stata Nokia a rubare i nostri per copiare l’iPhone, ha risposto ieri Apple: tra i due colossi dei telefonini è guerra senza quartiere. Ieri Apple ha denunciato Nokia per violazione di 13 brevetti, in risposta alla causa presentata in ottobre dai finlandesi contro Apple su 10 brevetti relativi alla codificazione e decodificazione di dati e alla trasmissione wireless. «Chi ci vuole fare concorrenza deve inventare le sue tecnologie, non rubare le nostre » ha detto lapidario l’avvocato della Apple Bruce Sewell commentando la contro causa.
Parole pesanti, tono battagliero, entrambi comprensibili data la posta in gioco: l’iPhone è uno dei prodotti high tech di maggior successo della storia, il telefonino con touch screen che ha rivoluzionato il settore della telefonia mobile, il prodotto che tutte le società concorrenti hanno cercato disperatamente di imitare, il gadget che il settimanale Time ha definito «l’invenzione dell’anno» quando uscì nel 2007. Da quel giorno Apple, una società che non aveva mai prodotto telefoni prima di allora, ne ha venduti 30 milioni e dal terzo trimestre di quest’anno è diventata la società di telefonini con i più alti profitti operativi.
Nokia continua a detenere invece il titolo di maggiore produttore di telefonini del mondo, ma nel segmento dei telefonini intelligenti si è fatta superare senza aver tempo nemmeno di reagire. Il suo primo telefonino simile all’iPhone, l’N97, è arrivato con due anni di ritardo e non ha nemmeno riscosso successo di critica. La quota di mercato globale di Nokia è scesa dal 38,2% di fine 2008 all’attuale 36,7%; negli Stati Uniti è inferiore al 10 per cento.
Apple sta vincendo invece su tutti i fronti: nel terzo trimestre le vendite di iPhones sono aumentate del 7%, mentre quelle di telefonini Nokia sono scese dell’8%. Le quotazioni del titolo Nokia sono crollate del 66% negli ultimi due anni, quelle di Apple sono aumentate del 40%. Nokia ha appena annunciato che chiuderà tre dei suoi 12 negozi, a Londra, New York e Chicago, per carenza di visitatori; Apple ne ha 279 e ne aprirà altri 40 o 50 il prossimo anno.
Se si tratti di ripicca o meno, spetterà a un giudice deciderlo. Nokia ieri ha affermato che la controcausa della Apple nel caso presentato due mesi fa a un tribunale del Delaware; gli esperti legali credono che l’iter processuale durerà almeno un anno.
Nokia è già stata invischiata in due grosse cause per violazione di brevetto, ma in entrambi casi con ruolo rovesciato. Nel 1989 Motorola, stordita dalla rapida ascesa della società finlandese, l’aveva portata in tribunale e aveva ricevuto un risarcimento extragiudiziario di 10 milioni di dollari. La causa della Qualcomm del 2005, sempre per violazione di copyright, era costata molto più cara: 2,7 miliardi di dollari in totale.
Apple dovrà costruire quindi una difesa impeccabile per difendersi, e sottrarre risorse da un’altra battaglia che sta combattendo con Google a Silicon Valley. Apple e Google sono infatti in competizione per accaparrarsi le piccole società con le più promettenti tecnologie del momento nei campi in cui sono in diretta concorrenza: pubblicità via telefonino, sistemi operativi, navigazione Internet e vendita di musica e video online.