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 2009  dicembre 12 Sabato calendario

ABSTRACTS!

Il botox anche dal dentista -

Sulla poltrona del dentista non soltanto per estrazioni e impianti, ma anche per far scomparire le fastidiose rughe «codice a barre» tra naso e bocca, o per la punturina soccorrevole che rimpolpa le labbra. la nuova frontiera della professione odontoiatrica o una commistione della quale forse non si sentiva il bisogno fra medicina e qualcosa d’altro?
La parola d’ordine è «terzo inferiore del viso», perché è quello il limite al quale, per legge, si devono attenere i medici odontoiatri: cioè i laureati in odontoiatria e non in medicina, in parole povere i dentisti usciti dall’università dopo il 1980. Diverso è il caso di chi qualcuno battezza crudelmente i mammut della professione, e cioè coloro che, prima della promulgazione della legge oggi in vigore, dovevano laurearsi in Medicina e Chirurgia e specializzarsi in Odontoiatria. Iscritti al doppio album dei medici e dei dentisti, questi sì sono abilitati a operare in tutte le altre parti del corpo. Ma è anche vero che, in quanto mammut, sono in via d’estinzione.

Capita dunque che sempre più professionisti seguano corsi dedicati, per esempio, «all’impiego dei rivitalizzanti e dei filler riassorbibili», o «alla tossina botulinica», però con l’allarmante sottotitolo «tecniche avanzate e correzione degli errori» , o anche «alla ristrutturazione del volto mediante acido polilattico».

Le pare strano che, finalmente, i dentisti possano mettere la cornice al loro lavoro?», spiega il dottor Alessio Redaelli, specialista in Chirurgia vascolare e Flebologia ed esperto in Medicina Estetica, al quale chiediamo lumi mentre sta tenendo proprio uno di questi corsi in una famosa villa di Treviso (al costo di 250 euro per il primo livello e di 400-600 per il secondo, con esercitazioni pratiche su una modella). «Anzi: sono proprio loro i più titolati a effettuare questi interventi. Pensi alla signora che, dopo l’applicazione di una protesi mobile, si ritrovi per una riduzione marcata dei tessuti a fare i conti con una bocca spiacevolmente rattrappita. Non le pare logico che sia il medesimo medico a completare l’opera?». Già, ma il passo seguente è quello della paziente che chiede la punturina al dentista indipendentemente da altri suoi interventi. «Qui s’impone una scelta personale del dentista. Sta a lui decidere se farlo o meno. Del resto, molti non praticano neppure l’ortodonzia...» Quanto alla tossina botulinica, Redaelli spiega che effettivamente secondo la legge è utilizzabile per uso cosmetico soltanto per la glabella, l’inopportuna «piega del leone» che si scava in mezzo agli occhi, dunque ben lungi dal famoso terzo inferiore. Ma che «la formula off-label, cioè fuori dai casi indicati dal foglietto delle istruzioni, permette di usarla, su responsabilità del medico, in molti altri casi, dall’iperidrosi, al vaginismo, alle ragadi anali». Via libera, dunque, sia pure con giudizio. «E che nessuno pensi che i dentisti vogliono cambiar mestiere o rubarlo agli altri».

Andatelo però a spiegare dall’altra parte della barricata. Paolo Santanchè, specialista in Chirurgia Plastica con studi a Torino e a Milano, è particolarmente drastico: «Lei si fiderebbe di un dentista che è così alla frutta da dover arrotondare con le punturine? Anche se, cinicamente, per noi sarà tanto di guadagnato, perché i pazienti malridotti, poi, verranno da noi a farsi rimettere in sesto. Il fatto è che in Italia , fatti salvi i campi dell’anestesia e della radioterapia, qualsiasi laureato in medicina può esercitare senza limiti in qualsiasi ambito. Ma se quando sceglie un cardiochirurgo la gente ci sta attenta, per gli interventi estetici ci passa sopra e non controlla neppure la carta intestata».

Claudio Pagliani, presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani di Milano e Lodi, specifica che l’associazione di categoria non ha promosso i corsi in oggetto, limitandosi a organizzare «un incontro fra dentisti e i maggiori esperti per analizzare gli aspetti medico-legali», e riconosce che «parte del futuro della professione sta lì». Grande la confusione sotto il cielo, e aperto il dibattito. Eppure converrà abituarsi: il medico dei denti non maneggerà solo il trapano, ma pure la fialetta dell’acido ialuronico.