Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 12 Sabato calendario

GLOBALIZZATI


Chungking Mansions, edificio di 17 piani al 36-44 di Nathan Road ad Hong Kong (Cina), è il posto più globalizzato del pianeta secondo l’antropologo Gordon Matthews. Contiene un hotel-alveare nel quale vivono pensionanti provenienti da 120 paesi: importatori africani, commercianti indiani e pakistani, albergatori filippini e cinesi, turisti occidentali, ristoratori nepalesi, cambiavalute di Hong Kong, prostitute del Sud-Est asiatico, rifugiati vari. Vi si rifugiano 4.000 persone, anche perché un letto costa 12 euro e Hong Kong è una città molto ricca e costosa. Filos, indiano, 45 anni, commerciante di vestiti di Calcutta, per viverci temporaneamente spende poco più di 100 euro al mese: «Faccio avanti e indietro da 14 anni. Costa poco e ci sono i migliori ristoranti indiani di Hong Kong». Oltre agli albergo, in Chungking Mansions ci sono ristoranti e negozi, che chiudono tutti alle 11 di sera: il tutto p monitorato notte e giorno da 200 telecamere a circuito chiuso. Gli oltre 900 proprietari dello stabile sono riuniti in un’associazione, presieduta da Selina Lam, che che gestisce anche l’hotel Dragon Inn: qui, dormire nella ”camera degli sposi” costa 45 euro. Selina ha ricevuto un premio dal Governo di Hong Kong per aver reso più salubre e sicura Chungking Mansions.