Mario Baudino, La Stampa 14/10/2009, 14 ottobre 2009
La Rizzoli sta per pubblicare, a cura di Marco Suttora, il libro Mussolini segreto, cioè i diari su cui Claretta Petacci annotò tutti i dialoghi, le parole e le telefonate (anche dieci al giorno) che ebbe col duce fra il 1932 e il 1938
La Rizzoli sta per pubblicare, a cura di Marco Suttora, il libro Mussolini segreto, cioè i diari su cui Claretta Petacci annotò tutti i dialoghi, le parole e le telefonate (anche dieci al giorno) che ebbe col duce fra il 1932 e il 1938. Lui aveva più di 50 anni, una famiglia, svariate amanti e figli illegittimi, lei, 26 anni, s’era separata dal marito ed era tornata nella casa paterna. Tra gli scritti, le parole che Mussolini, incontrandola a Palazzo Venezia, le aveva sussurrato: «Lo sai amore che ieri sera a teatro ti ho spogliata tre volte almeno. Quando mi sono alzato in piedi dietro a mia moglie io sentivo di prenderti. Avevo un folle desiderio di te. Mi dicevo: ”Il suo piccolo corpo, la sua carne di cui io sono folle, domani sarà ancora mia”. Come puoi pensare che io, schiavo della tua carne e del tuo amore, pensi ad altre». La telefonata di una mattina in cui era «nervosissimo»: «Hai dormito? Non molto? Io sì, ho dormito. Ti ho forse svegliata? Sono molto spiacente. Io? Bene. Adesso lasciami lavorare». Oppure, subito dopo un litigio: «Hai fatto bene a ricordarmi del teatro, però io rimango sempre dentro al palco e non esco. Tu non devi salire su, capito? Io non mi muoverò da dentro perché non voglio assolutamente fare lo spettacolo nello spettacolo. Adesso comincio a ricevere, ne ho diversi: Marinetti, ecc.».