Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

LETTERE

Sono un docente del corso di Rischio geologico e idrogeologico presso la facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma. Devo tenere a una ventina di studenti delle lezioni sui rischi di inondazioni. Devo spiegare loro come si calcola il rischio, devo parlare di analisi statistiche più o meno raffinate per lo studio delle precipitazioni, devo presentare modelli per calcolare la probabilità del verificarsi di piene straordinarie, devo accennare loro la disponibilità, che esiste oggi, di software potentissimi in grado di simulare in tre dimensioni la propagazione delle onde di piena in un centro abitato. Ma cosa dovrei rispondere se mi chiedessero un parere su quanto successo a Messina? Cosa potrei inventare per convincerli che le cose che studiano possono trovare applicazione anche nel nostro paese?
Matteo Rossi
Università di Roma