Marco Pratellesi, corriere.it, 14 ottobre 2009
Il narcismo (malattia infantile del giornalismo) e i lettori - Il giornalismo è in crisi. Ma sarebbe riduttivo cercarne le ragioni solo nella congiuntura economica o nella concorrenza di internet
Il narcismo (malattia infantile del giornalismo) e i lettori - Il giornalismo è in crisi. Ma sarebbe riduttivo cercarne le ragioni solo nella congiuntura economica o nella concorrenza di internet. Walter Pincus, autore di un interessante saggio per la Columbia Journalism Review, ”Newspaper Narcissism”, ritiene che negli ultimi dieci anni la ricerca di fama e fortuna abbia fatto dimenticare ai giornalisti i propri lettori e la necessità di affrontare temi legati alla vita di tutti i giorni. Ma non basta. Negli ultimi 20 anni, un numero sempre maggiore di giornalisti è stato dirottato nel lavoro di redazione, con il risultato che i cronisti in grado di ”cacciare” storie originali sono ormai tanto rari quanto preziosi. In un recente sondaggio i giornalisti europei si sono lamentati soprattutto di non avere abbastanza tempo per lavorare a storie proprie. Così i giornali sono sempre più fatti da notizie che arrivano da conferenze stampa, agenzie, comunicati, commenti di portavoce o politici. Inevitabile che le persone, che già hanno molto meno tempo che in passato da dedicare alla lettura, li trovino meno rilevanti. Eppure i giornali, nelle loro versioni elettronica e stampata, raggiungono oggi una audience più ampia e hanno una influenza maggiore sulla pubblica opinione di quanto non abbiano avuto negli ultimi 50 anni. Per superare la crisi i buoni quotidiani devono tornare ad offrire prodotti originali e di qualità attraverso tutte le piattaforme di distribuzione a disposizione. Questo chiedono i lettori, dalla carta al web.