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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

Valzer di poltrone nella Silicon Valley - per ridurre le presenze nei cda di gruppi concorrenti - A prima vista sembra un bizzarro gioco delle sedie nel cuore della Silicon Valley

Valzer di poltrone nella Silicon Valley - per ridurre le presenze nei cda di gruppi concorrenti - A prima vista sembra un bizzarro gioco delle sedie nel cuore della Silicon Valley. In agosto il ceo di Google, Eric Schmidt, si è dimesso dal cda di Apple dopo aver detto tre mesi prima che non lo avrebbe fatto. Nei giorni scorsi Arthur Levinson, ex chairman e ceo di Genentech, che siede nel cda di Apple e di Google, si è dimesso da quest’ultimo. Dietro questi movimenti non ci sono problemi personali o di eccessiva mole di lavoro. C’è invece una legge poco nota della legge antitrust americana, il Clayton Act, che vieta alle persone di sedere nei cda di società concorrenti dirette di quelle per cui lavorano, soprattutto se la loro presenza riduce la concorrenza fra le due società stesse. Finora l’applicazione della norma era stata lasciata al buon senso dei consiglieri, che spesso si autoescludono da discussioni dove possono essere in conflitto di interessi, ma l’amministrazione Obama ha deciso di cambiare direzione rispetto a George W.Bush, aprendo nei mesi scorsi un’indagine sui rapporti fra i cda di Google e Apple. Da qui le dimissioni dei due. Schmidt ha addirittura precisato che secondo lui la legge Clayton si applica solo se i ricavi delle due società in questione nelle aree di concorrenza (ovvero delle società in cui lavorano i membri dei rispettivi cda) supera il 2% del totale. Schmidt aveva addirittura insistito nelle scorse settimane perchè Levinson mantenesse il suo incarico nei cda sia di Apple che di Google, ma ha prevalso un’altra opinione forse perchè fra i due gruppi la concorrenza è destinata ad aumentare e quindi si è ritenuto che l’ex chairman di Genentech non potesse stare in entrambi i board. Fino a che Google traeva il 100% dei ricavi dal motore di ricerca non esisteva concorrenza con Apple, ma oggi i due gruppi si fronteggiano sul fronte dei cellulari, su quello della ricerca in rete, nella distribuzione online di musica e video e nell’editing online delle immagini. E in futuro lo scontro si estenderà ai sistemi operativi, dove Google studia un nuovo prodotto, e sulle applicazioni vocali per i computer stessi. Senza contare il recente rifiuto di Apple dell’applicazione Google Voice sugli iPhone. La sensazione di molti è che la concorrenza fra Google e Apple, a prescindere dall’antitrust, sia destinata ad aumentare. Tanto che a detta di alcuni l’ex vice presidente americano Al Gore sarebbe il prossimo a dover lasciare uno dei suoi incarichi: oggi è nel cda di Apple, ma è anche senior adviser di Google al pari di Bill Campbell.