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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

Palermo vuole le Olimpiadi 2020 - dopo quelle di roma e venezia, arriva a sorpresa la candidatura del capoluogo siciliano - Palermo sogna un futuro olimpico

Palermo vuole le Olimpiadi 2020 - dopo quelle di roma e venezia, arriva a sorpresa la candidatura del capoluogo siciliano - Palermo sogna un futuro olimpico. A sorpresa, ieri, la Regione siciliana ha presentato la candidatura del capoluogo dell’Isola per ospitare le Olimpiadi estive del 2020. La città siciliana dovrà vedersela con la concorrenza di città del calibro di Roma e Venezia, dopo l’annullamento della candidatura giapponese di Hiroshima e Nagasaki. Un tentativo di rilancio dell’immagine della città, da quest’estate sempre sull’orlo di una crisi ambientale come quella che ha colpito la Campania lo scorso anno e con le casse del Comune in attesa di un urgente riequilibrio di bilancio pena la dichiarazione di dissesto, e attorno al quale non mancano già le polemiche tutte interne alla maggioranza di centrodestra che governa il capoluogo e la Regione. I dettagli dell’operazione saranno illustrati domani a Roma, dove la Regione presenterà alla stampa la candidatura di Palermo, anche se formalmente, secondo il regolamento del Cio, dovrebbe essere il Comune a presentare un progetto per le Olimpiadi 2020. Certo è che Palermo dovrebbe compiere un vero miracolo per poter ospitare un evento del genere. Nel capoluogo manca uno stadio olimpico, la piscina comunale non è assolutamente adatta a ospitare gare di questo calibro (da quest’estate non funziona perché nelle tubature è stata trovata la legionella e non si riesce a debellarla), mentre il palasport si scoperchia quando sulla città soffia un vento un po’ più forte. Ma l’ottimismo delle intenzioni non si nega a nessuno. «Non si tratta di una candidatura epidermica, ma pensata», ha dichiarato l’assessore regionale allo sport, Nino Strano, uno dei promotori dell’iniziativa. «Da quando mi sono insediato ho raccolto in giro l’eco della nostra organizzazione relativamente alle Universiadi del 1997. Fu un grande successo sotto ogni aspetto, che ha riempito Palermo e la Sicilia di impianti sportivi, di cui oggi beneficiano i palermitani e i siciliani in genere». «Parteciperanno alla gara tutti quelli che ritengono di avere le condizioni», ha commentato il neo vicepresidente del Cio, Mario Pescante. «L’importante è che poi la scelta venga accettata da coloro che non hanno ottenuto la designazione. Serve unità di intenti e una volta assunta la decisione si va avanti uniti». Unità di intenti che sembra lontana, al momento, da Palermo. Complici le divisioni all’interno della maggioranza di centrodestra siciliana. Lo testimoniano le parole del sindaco Diego Cammarata, che ha così commentato la candidatura: «Palermo si gioverebbe in maniera significativa di una candidatura come questa ma quel che davvero sconcerta è che la riproposta odierna avanzata dal presidente della Regione sia avvenuta passando sulla testa di quanti a questa candidatura sono istituzionalmente interessati, il che dimostra come la contrapposizione politica sia ormai sconfinata in maniera evidente nella scortesia istituzionale». Subito Strano ha gettato acqua sul fuoco. Si è «trattato solo di un disguido», ha assicurato l’assessore regionale allo sport, «visto che stamattina (ieri per chi legge, ndr) il vicesindaco di Palermo, Francesco Scoma, era in assessorato con noi a discutere di alcuni dettagli relativi alla conferenza stampa di giovedì. Ho già sentito il sindaco Cammarata, che mi ha rassicurato sul comune intento».