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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

L’ERA DEL CINGHIALE ROSSO

Giovanna Nuvoletti, Fazi Editore 2009 -

CENA La più buona? Quella dell’epica sfida a zuppe di pesce tra Occhetto (Achille, ndr) e Petruccioli più giovane, Sandro. Spese separate, ingredienti segreti, il cronometro per decidere il momento di cuocere i vari pesci… io, per non sbagliare, votai la parità.

INTELLETTUALI «Sentilo che dice… ho letto, non ricordo dove… che i veri intellettuali in villeggiatura vanno a Capalbio. Vi sfotte, sentite, ci chiama teste d’uovo… Piccola Atene… dove si assegnano, oltre alle qualifiche, anche le cariche». Seguì dibattito. Qualcuno affermò: «Come disse Nanni nell’83, è l’estate di Capalbio che produce metafisica». Metachè? Un brivido di orrore mi corse lungo la schiena. Chi sarà mai stato ”sto Enrico Filippini detto Nanni?

TOSCANACCIO Sul palco era salito un magrolino con la faccia smunta. Un attore. Mi pareva di averlo già visto in TV, in quella trasmissione di Arbore che piaceva tanto alla mamma, l’Altra Domenica. Se n’è partito con uno sproloquio in toscanaccio, dove l’unica cosa che ci si capiva è che era un grande comunista pure lui. (…) Si trattava di Roberto Benigni, che girava Il comizio per la regia di Paolo Brunatto.

CAPALBIO Era un paesino di tutti amici, il mio bar sottocasa, con poco mare e tanti cinghiali. Mi dava un tipo di vita che nessuna Portofino o capri avrebbe potuto offrirmi. Complicità, intimità, sicurezza. La sensazione di essere solo noi, in un mondo tutto nostro.

GENTE C’erano vecchi e giovani, intellettuali e ruspanti, destri, sinistri e ”nienti”, tutti uniti da complicità e fraterna amicizia. Solo che i sinistri erano politici e intellettuali, gente non ricca ma molto ”in vista”, mentre i nostri destri non li conosceva, né intervistava, né fotografava nessuno.

CAVALLO Lì, nella Maremma maiala, altro sport non c’era. Monta alla maremmana, quindi dovetti ricominciare quasi da zero. Sedere blu, girare come un criceto sulla sabbia del maneggio, mentre i gran fighi del cavallo partivano per le mitiche passeggiate dietro al mitico, bellissimo, Fabrizio Maj, dagli occhi neri come il carbone, idolo delle donne (...).

UOMINI Al centro, il maschio più importante. Intorno gli altri, reverenti. Grugniti reciproci. Accenni di danze propiziatorie. Gesti di lieve aggressività trattenuta, ritualizzati, utili a sottolineare le gerarchie (…) Adorabili a vedersi, con le loro capocce pelate o candide o persino tinte, le epe molli, le tette villose cadenti, i polpacci steccuti, i culi striminziti, che scrutano l’un l’altro con indicibile amore e ben nascosto tremore. Mostrano i denti con un lieve ringhio, arricciano il labbro superiore, poi ricominciano il grooming. Scimpanzè.

INNAMORATI&BELLI Il giovane Rutelli dagli occhi smeraldini, tutto per la sua Palombelli (Barbara, ndr) dotata di fisico da pin up e viso da bambola. Un quasi giovane Achille Occhetto, innamoratissimo della sua bruna Aureliana, una bolognese che sembrava spagnola. Claudio Petruccioli con la moglie Giovanna Nuvoletti, che qui specifico subito non essere né contessa, né ricca, se no mi mena.

BACIO/1 Immagine verticale, sfondo sfuocato verde di alberi, splendente di sole. La donna, in abito a righe giallo nero, tende il bel collo verso l’uomo che, in giacca di lino, scende protettivo su di lei, capelli folti e baffo proteso. Fotocolor di Elisabetta Catalano. il bacio di Capalbio.

BACIO/2 Decidono per una gita a Saturnia. Avete in mente l’atmosfera: il gorello, il torrente caldo coi fumi che si levano, il cielo grigio, la pioggia che cade sulla pelle tiepida, le pietre legivate sulle quali è facile scivolare. Un gruppo di crucchi che sguazza e starnazza poco lontano. Confidenza, intimità, ricordi d’infanzia. E una scarligada che li ritrova stretti in un abbraccio improvviso. Contatto umido e caldo, pelli giovani e sode, uno sguardo, uno solo. E scoccò fra Massimo e Josè quello che noi chiamammo il ”bacio di Saturnia”.

AMORE – Un giorno a Macchiatonda vidi, sotto uno dei rari ombrelloni, una bella ragazza sola con un figlio piccolo. Mentre il bimbo giocava, la mamma fissava annoiata il mare e la spiaggia semideserta. Finché l’occhio non le cadde su un uomo biondo, atletico, occhi cerulei, naso elegante. Anche lui la guardò, di colpo interessato. Ambedue cambiarono faccia. Come se una campana avesse suonato. Dedèng. Ognuno dei due improvvisamente cosciente di ogni proprio gesto, e nello stesso tempo del tutto stranito. Ah, mi dissi, questo è l’amore.

COETANEI Vicino a noi è arrampicata sul bancone una tipetta di scarsa attrattiva e molte pretese, che rifila a un’amica una tirata sul fascino degli uomini di tempia grigia: ”Ah, i miei coetanei mi annoiano, sono immaturi… ah, mi piacciono i quarantenni paterni ed esperti”, insomma, la solita fuffa. Josè che non è soberrima si gira verso la racchia, si erge in tutto il suo quasi metro e ottanta di bruna bellezza, la squadra, le ficca in faccia due occhi neri come carboni e le sibila: «No, io invece sono una gran figa e me li scopo giovani e belli».

NUOVI ARRIVI All’improvviso, improbabili Palazzi Pitti si ergevano fra i lecceti, nidi d’aquila spuntavano su picchi accessibili solo da immensi SUV, lussuose magioni pluriaccessoriate si estendevano sui luoghi più aprichi della zona! Le nuove ville dei nuovi villeggianti non erano i soliti casali dell’Ente Maremma rabberciati alla meglio. Erano lussuose, climatizzate, sane e asciutte, con ampie viste sul mare, o sulle distese dei colli che salivano verso Manciano.

NUOVI RICCHI Lui, che chiameremo amichevolmente Edgar Allan, era il più spaventevole esempio di nuovo ricco puteolente si potesse immaginare. Tipo che in confronto Briatore è un signore. La sua signora non aveva pezzo del corpo che non le fosse costato una cifra. Perché erano lì, e non a Poltu Quatu?

AFFITTI Il valzer degli affitti impazzava. Un anno il tuo amico A stava in una casa, l’anno dopo ce ne ritrovavi dentro un altro, diciamo B; l’anno dopo la scoprivi abitata da una coppia di sposini sconosciuti XY. E il tuo amico A stava nella casa dove B aveva abitato cinque anni prima.

OMBRELLONI I primi, gli storici bianco-arancioni, erano romai lisi e consunti. Di che colore gli innocenti ragazzi ordinarono le nuove tele? Blu. Un classico. Ma le elezioni del 1994 le aveva vinte Berlusconi. «L’Ultima Spiaggia si tinge d’azzurro».

GOVERNO – L’Ulivo ha vinto le elezioni. I vip di sinistra gongolano. Io me ne sbatto regalmente. Sulla Repubblica invece sono furiosi. Che strano, non era un giornale di sinistra? Curzio Maltese festeggia il ferragosto con un ”Da Capalbio di lotta a Capalbio di governo”, che esprime un’inenarrabile felicità. E un filo di odio.

COMETE Quando, alla svolta della strada Marsiliana, sotto il paese alto, presso il bivio della Valmarina, ci è apparsa la cometa, splendente nella V delle due lunghissime code, quella azzurra e quella gialla, abbiamo fermato la macchina, e siamo scesi. Non c’era bisogno di binocolo. L’Universo si esibiva in tutta la sua maestà.

ONDE ANOMALE Un giorno ho visto con i miei occhi, alle 13:15 in punto, un ombrellone di strafighette invaso dall’onda, e un gregge di borse Prada autentiche che navigavano verso il largo, inseguite dalle padrone urlanti, le tettuzze balzellanti. C’era, l’onda, e se avevi l’ombrellone furbo vicino alla battigia rischiavi che ti si portasse via anche i pargoli.