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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

CHE COS’ L’OMOFOBIA?


Che cos’è l’omofobia?
Esistono diverse definizioni. La più comune la descrive come una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo.
Come si manifesta?
Con atti relativi alla sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all’obiezione di coscienza.
Come nasce?
Deriva dall’idea che siamo tutti eterosessuali e che è normale e sano scegliere un partner del sesso opposto (eterosessismo). Convinzione che spesso si basa sull’errato presupposto che in natura non esistano comportamenti omosessuali («L’omosessualità è contro natura», si sostiene). E, invece, molti animali presentano comportamenti omosessuali, tra cui topi, criceti, porcellini d’India, conigli, porcospini, capre, cavalli, maiali, leoni, pecore, scimmie, e scimpanzé.
Esiste una giornata
contro l’omofobia?
Sì, è il 17 maggio di ogni anno. A crearla è stato Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003). Quest’anno si è arrivati alla terza edizione. Ad aderire più di 40 nazioni con varie iniziative.
Qual è la posizione dell’Europa?
Il Parlamento Europeo ha approvato il 18 gennaio 2006 una risoluzione in cui «condanna con forza ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale» e «chiede agli Stati membri di assicurare che le persone GLBT vengano protette da discorsi omofobici intrisi d’odio e da atti di violenza omofobici e di garantire che i partner dello stesso sesso godano del rispetto, della dignità e della protezione riconosciuti al resto della società». E invita anche «con insistenza gli Stati membri e la Commissione a condannare con fermezza i discorsi omofobici carichi di odio o le istigazioni all’odio e alla violenza e a garantire l’effettivo rispetto della libertà di manifestazione, garantita da tutte le convenzioni in materia di diritti umani».
Qual è la posizione di comuni, province e regioni?
Esiste una campagna di sensibilizzazione in atto perché approvino un ordine del giorno contro l’omofobia e lo scorso anno il supporto è arrivato anche dal Parlamento europeo con una Risoluzione sull’omofobia in Europa. Ordini del giorno sono stati presentati da oltre venti comuni di grandi città (da Ferrara a Bologna, Modena, Massa e Genova) e una decina di province (come Firenze o Roma).
Esiste una legge in Italia che punisca questi reati?
A livello di codice penale, le discriminazioni sono regolate dalla Legge Mancino. Nella sua prima formulazione il testo prevedeva esplicitamente anche l’orientamento sessuale, ma fu eliminato nella stesura definitiva. In Italia non esiste quindi al momento alcuna legislazione penale esplicita né contro la discriminazione né contro gli atti di omofobia e di incitamento all’odio sulla base dell’orientamento sessuale. Una menzione esplicita sull’orientamento sessuale esiste soltanto in un decreto del 2003 sulle discriminazioni sui luoghi di lavoro.
Che incidenza ha
il fenomeno in Italia?
Proprio perché non sono considerati reati è impossibile avere una rilevazione statistica attendibile, o reperire informazioni ufficiali da parte delle Forze dell’ordine in merito a reati di carattere omofobico, semplicemente perché non esiste una specifica fattispecie di reato. Di conseguenza è estremamente difficile che all’atto della denuncia la vittima di violenza dichiari la matrice omofobica del gesto patito, sia perché ciò non costituirebbe una aggravante, sia in virtù di una forte omofobia interiorizzata, largamente diffusa nel nostro paese, che porta ad una vera e propria autocensura.
In quali Paesi europei esistono leggi specifiche?
L’omofobia, intesa come atto violento e/o incitamento all’odio, è esplicitamente punita come reato con sanzioni carcerarie e/o pecuniarie in Danimarca, Francia, Islanda, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia. Norme antidiscriminatorie che menzionano esplicitamente l’orientamento sessuale sono in vigore anche in Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, in quattro Länder della Germania (Berlino, Brandeburgo, Sassonia e Turingia), Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia e Montenegro.