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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

Decolla il Wi-Fi, in Rete anche dall’aereo - Nei primi mesi dell’anno prossimo chi salirà sugli aerei Lufthansa per vola­re negli Stati Uniti o in Asia po­trà navigare in Internet o con­nettersi con iPhone e Blackber­ry durante l’intera traversata

Decolla il Wi-Fi, in Rete anche dall’aereo - Nei primi mesi dell’anno prossimo chi salirà sugli aerei Lufthansa per vola­re negli Stati Uniti o in Asia po­trà navigare in Internet o con­nettersi con iPhone e Blackber­ry durante l’intera traversata. Da allora, infatti, i velivoli del vettore tedesco saranno dotati del sistema Wi-Fi battezzato FlyNet utilizzando la tecnolo­gia satellitare giapponese Pana­sonic. Presto, tuttavia, non sa­rà la sola compagnia europea a fornire questa possibilità. Altre si stanno muovendo perché l’annata registra una vera esplo­sione della connettività in cie­lo, a partire degli Stati Uniti. La stessa Lufthansa, ma an­che Singapore Airlines e altre, ci avevano provato tre anni fa con il sistema «Connexion by Boeing» che poi lo stesso co­struttore americano smise di fornire. Ma la tecnologia allora aveva due difetti: non era ma­tura ed era troppo costosa, caratteristiche che assi­curano l’insuccesso. Gli ostacoli ora so­no superati ed è per questo che il 2009 rimarrà l’an­no di partenza del­l’Wi- Fi. Già oggi negli Stati Uniti il 66% dei voli tra New York e San Francisco o Los Angeles ne sono dotati ed entro l’anno il 90% dell’intera flotta commerciale americana garantirà il servizio. Lufthansa entro dicembre sperimenterà il suo sistema, probabilmente in modo gratui­to, e dall’esito uscirà la data precisa dell’entrata in uso cor­rente. Finora in Europa c’era stata soltanto l’opportunità di qualche limitata connessione Wi-Fi. La low cost Ryannair ave­va introdotto la trasmissione di email e messaggistica oltre a comunicazioni telefoniche su alcuni suoi voli grazie all’inizia­tiva della società ginevrina OnAir. E la britannica AeroMo­bile ha attrezzato i jet della compagnia del Golfo Emirates. Ma la tecnologia cresce in fret­ta e segue due vie. In America, ad esempio, ci sono due socie­tà che si contendono il merca­to: Aircell e Row 44. La prima, attraverso il suo portale «Go­go » trasmette direttamente al­le celle terrestri con una poten­za di 22,7 Megabits al secondo che salirà a 300 Megabits entro due anni. Row 44, invece, fa ri­corso alla rete satellitare Hu­ghesNet per il momento più competitiva in potenza (da 30 a 81 Megabits al secondo). La diffusione nel servizio è legata direttamente alla sua qualità che deve essere uguale a quella permessa dalle reti terrestri. «Chi viaggia non vuole diffe­renze » affermano all’unisono i rappresentanti dei quattro pro­tagonisti che garantiscono In­ternet con le ali; oltre ai due americani ci sono, appunto, OnAir e Panasonic con le mede­sime possibilità. Il confronto semmai, si spo­sta, sui costi. Lufthansa (che impiegherà la rete di satelliti GlobalConnex di Intelsat) non si pronuncia, ma si limita a di­re che saranno equivalenti a quelli del passato (10 dollari al­l’ora e 27 dollari per l’intero vo­lo). comunque probabile che siano anche inferiori tenendo conto delle tariffe americane. Aircell, che ora è il più diffuso essendo già installato su otto compagnie statunitensi, fa pa­gare da 4 a 9 euro in funzione della lunghezza del volo, oppu­re propone un forfait mensile di 35 euro. E la compagnia Usa low cost Southwest ha annun­ciato pure un prezzo altrettan­to low cost che potrebbe essere intorno addirittura ai due dolla­ri al volo. Secondo un sondaggio di American Airlines il 47 per cen­to delle persone che viag­giano per affari pre­feriscono di­sporre di una con­nessione Wi-Fi piutto­sto che di un pasto caldo o freddo che sia. Attraverso il nuovo servizio le compa­gnie guardano con favore per cercare di risollevarsi dal­la difficile condi­zione in cui si tro­vano. «I sistemi di comunicazione mo­bile in volo aumenta­no in fretta la loro poten­za e saranno importanti per aiu­tare i conti economici dei vetto­ri che li impiegano», nota Be­noit Debains, direttore genera­le di OnAir. Ma oltre a estende­re tra le nuvole le facoltà tecno­logiche che ormai diamo per scontate sulla Terra, si prevede un uso di Wi-Fi anche per mi­gliorare la sicurezza consenten­do l’invio in tempo reale di tut­ti i dati che caratterizzano il funzionamento dell’aeroplano. Mentre, però, si concretizza l’Internet celeste, Lufthansa scoraggia la diffusione attraver­so il nuovo sistema delle chia­mate a voce, ad esempio con Skype. una indicazione ap­prezzabile. Volare può favorire il pensare, approfittiamone.