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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

40 anni di Monty Python - Quarant´anni fa nasceva il "Monty Python Flying Circus". Tra pecore volanti, pesci ballerini e ministeri specializzati in camminate divertenti, la serie demenziale della Bbc avrebbe cambiato per sempre la comicità diventando un fenomeno e un modello di riferimento, anche grazie ai film che seguirono, dal "Senso della vita" a "Brian di Nazareth"

40 anni di Monty Python - Quarant´anni fa nasceva il "Monty Python Flying Circus". Tra pecore volanti, pesci ballerini e ministeri specializzati in camminate divertenti, la serie demenziale della Bbc avrebbe cambiato per sempre la comicità diventando un fenomeno e un modello di riferimento, anche grazie ai film che seguirono, dal "Senso della vita" a "Brian di Nazareth". In quel gruppo di comici liberi ai limiti dell´anarchia e politicamente scorretti c´era un fumettista che sarebbe diventato un grande regista, Terry Gilliam, atteso domenica al Festival di Roma per la presentazione del suo nuovo film "Parnassus". Cosa prepara per il quarantennale? «Sto partendo da Londra per New York dove domani ci sarà una serata in cui tutti noi Pythons saremo sul palco per dire qualche parola su noi stessi e per non celebrarci per i 40 anni». Il 23 ottobre alla Royal Albert Hall di Londra è previsto il musical "Not the Messiah", lei ci sarà? «Forse, di sicuro ci saranno Mike Palin, Terry Jones e Eric Idle». Ricorda come nacquero i Monty Python? «Conobbi John Cleese a metà degli anni 60 a New York. Dirigevo la rivista Help!, lui era in città per la rivista universitaria "Cambridge Circus". Quando nel 1967 mi trasferii a Londra, Cleese che lavorava alla Bbc mi introdusse in uno show comico per bambini in cui lavoravano Mike Palin, Terry Jones e Eric Idle. Si formò così il primo nucleo dei Python, in seguito si aggiunsero Cleese e Graham Chapman». Cosa significa esattamente Monty Python? «Niente, ma suonava come il nome di un terribile agente di talenti londinese. Diventò lo scalcagnato direttore del Circus». Perché la vostra avventura finì? «Essere nei Pythons significava essere sempre inventivi. Quando ci accorgemmo che cominciavamo a ripeterci chiudemmo lo show. Per un po´ continuammo a fare film, ma diventava sempre più difficile coinvolgerci in un progetto. I Pythons morirono di morte naturale, niente di drammatico». Cosa hanno rappresentato per lei? «Libertà completa in un gruppo di grande talento: nessuno di noi voleva diventare una star, solo fare il lavoro al meglio possibile. Mi diede fiducia nei miei mezzi e mi ha insegnato che preoccuparsi per la carriera è sbagliato, l´importante è divertirsi». Ha influenzato il suo modo di fare cinema? «Quelli erano sketch comici, io oggi sono un regista serio, come Pasolini, Bergman, Fellini! Ho impiegato un sacco di tempo a liberarmi dei Monty Python!». Sono ancora attuali ma non sembrano esserci veri epigoni. «In America c´è "South Park" che discende direttamente dai Python. In Inghilterra molti programmi comici sono chiaramente influenzati da quel tipo di comicità. I Python restano attuali per il senso di anarchia, per l´antiautoritarismo, per l´intelligenza e l´incredibile comicità che contenevano». La parola "spam" cambiò di significato a causa del vostro sketch? «Allora indicava un processo per conservare la carne, oggi le e-mail indesiderate. Quella scena al caffè, con l´offerta insistita del menu zeppo di "spam" e il rifiuto dei clienti, ha avuto un ruolo fondamentale». Come ha scelto Heath Ledger per "Parnassus"? « lui che ha scelto me. Frequentava il mio stesso studio di effetti speciali. Un giorno si intromise in una riunione: "Posso interpretare Tony?". Era incredibile: con lui non c´era bisogno di chiedere, bastava attendere. Mi ricordava Johnny Depp ma era più terreno, meno volatile di Depp». Come mai i suoi set sono sempre al centro di problemi? «Tutti hanno problemi sul set, solo che i miei sono più documentati forse perché sono film ambiziosi e di grosso budget. Ho una mia teoria: tutti i problemi con Munchausen e Chisciotte erano una preparazione a Parnassus, per fronteggiare la morte di Heath, perché non può esserci evento peggiore». Riprenderà il Don Chisciotte? «Sì, il budget c´è, ho trovato il mio Don Chisciotte e sto cercando il resto del cast: le riprese inizieranno ad aprile in Spagna, proprio dove si interruppero».