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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

Una centrale elettrica da dodici milioni sul Po - Una centrale elettrica a pochi passi da piazza Vittorio

Una centrale elettrica da dodici milioni sul Po - Una centrale elettrica a pochi passi da piazza Vittorio. La nuova diga, pardon, «traversa» Michelotti, quella che ha fatto sbellicare dalle risa più di un torinese perché un giorno sì e l’altro pure il Po si portava via il cantiere, si sta prendendo una bella rivincita. Palazzo Civico ha inserito tra le opere che intende realizzare nel 2010 anche la creazione di un «impianto idroelettrico» per produrre ovviamente elettricità sfruttando il salto dell’acqua: circa 2,5 metri. Operazione, diciamo, normale in montagna, un po’ meno in centro città e del valore teorico pari a 12 milioni di euro. Il direttore della divisione Infrastrutture e mobilità, Biagio Burdizzo, valente jazzista, ride di fronte allo stupore del cronista: «Siamo ricchi di fantasia...». In realtà, più di un non meglio identificato operatore del settore si sarebbe fatto avanti interessato a un’opera in grado di generare energia elettrica pari a circa un milione di euro l’anno. Sono cifre da prendere con le molle «perché siamo in un fase ancora tutta teorica - spiega l’assessore Maria Grazia Sestero - e l’aver indicato quei 12 milioni nell’elenco delle opere che il Comune intende realizzare nel 2010 è passaggio burocratico necessario per poter inserire il tutto nel bilancio del prossimo anno e lanciare la gara». L’obiettivo del Comune è quello di coinvolgere un privato in un project financing: la città, cioè, mette il terreno e il partner i soldi per realizzare l’opera e goderne i vantaggi per un tot d’anni, diciamo 30, pagando anche un canone al socio pubblico. Un business allettante se, com’è stato ipotizzato, si può realizzare un impianto in grado di generare energia elettrica per un milione di euro in un anno. Lo studio abbozzato a Palazzo Civico ipotizza la creazione di un canale lungo circa 150 metri a sezione rettangolare (5 metri di base per 2 di altezza) che, partendo a monte della diga, sbucherà subito a valle passando sotto il parco: insomma, sarà una sorta di tunnel curvo e in discesa con al centro «la camera con la turbina che sfrutterà, in virtù del relativamente basso dislivello, la portata d’acqua (da 30 a 50 mc/sec) per generare una potenza media tra 600 e 800 Kw» spiega Giorgio Marengo, il dirigente responsabile del procedimento amministrativo. Una volta realizzata, la centrale sarà praticamente invisibile e captando e ributtando l’acqua nel fiume in uno spazio relativamente breve «non rovinerà nulla» giura Marengo. Ma le sorprese della «traversa» Michelotti non finiscono qui: giusto oggi arrivano i tecnici della ditta austriaca incaricata di montare le strumentazioni e i collegamenti elettrici che permetteranno di gonfiare e sgonfiare a piacimento i tubolari che sostituiscono le antiche paratie della diga. A fine mese la diga, costata complessivamente 2 milioni di euro, sarà completata. La possibilità di sgonfiare e gonfiare tratti separati della diga, permetterà di creare, verso la sponda di piazza Vittorio, una corrente dove realizzare un percorso adatto alle canoe.Nel programma triennale delle opere pubbliche 2010-2012 della città compare anche il Filadelfia, l’opera più attesa dalla tifoseria granata. Non che prima non ci fosse, solo che il valore dell’opera indicato nel programma depositato l’anno scorso quando assessore allo Sport era Renato Montabone era di 7,5 milioni. Quest’anno, assessore Giuseppe Sbriglio, dipietrista e profondamente granata, quella cifra sale a 11 milioni ma viene collocata un anno più tardi, cioè tra le opere teoricamente realizzabili nel 2011. Ci sono più soldi per il tempio della memoria granata? No. è che la cifra di 11 milioni è la nuova stima del progetto di ristrutturazione elaborato dalla Fondazione Filadelfia, quella deputata a realizzare l’opera e che vedrà un contributo comunale di 3,5 milioni di euro, la stessa cifra stabilita nel gennaio 2008 quando il tema-Filadelfia approdò in Sala Rossa e rispetto alla quale il sindaco disse che non avrebbe sborsato un euro in più. All’epoca si stabilì che il progetto sarebbe stato realizzato dalla Fondazione che elaborò un progetto dal costo indicativo di 7,5 milioni, poche settimane fa lievitato a 11. Progetto che non potrà partire fino a quando non si risolverà il contenzioso tra l’Agenzia dell’Entrare e il Comune sul valore dell’area gravato da un paio di ipoteche. Palazzo Civico e Agenzia s’incontreranno il 22 ottobre. Solo quando il cotenzioso sarà risolto, i lavori del nuovo Filadelfia potranno partire per realizzare, così come prevede il progetto, il campo d’allenamento del Toro fornito di spalti-museo più 3500 metri quadrati destinati ad attività commerciali i cui proventi dovranno garantire l’autonomia finanziaria dell’impianto. /Il sottopasso di piazza Derna (12,3 milioni), il parcheggio sotterraneo in piazza Gran Madre (8 milioni) e poi 200 milioni per la Linea 1 della metro e quelli (5,6) per riqualificare corso Francia fra piazza Bernini e piazza Rivoli. E ancora: il completamento, su via Lanino, del progetto di riqualificazione di Porta Palazzo e altre opere ancora per quasi 250 milioni più 53 milioni di manutenzioni straordinarie. Accanto alla centrale elettrica di piazza Vittorio, la giunta comunale ha varato ieri l’elenco delle opere sulle quali punterà nel 2010 più quelle dei due anni successivi. L’elenco non rappresenta la certezza che tutto verrà realizzato ma è un passaggio previsto dalla legge che impone di indicare entro il 30 ottobre il ventaglio di opere tra le quali verranno individuate quelle da inserire nel bilancio 2010. Qualcosa di più, insomma, di un libro dei sogni.