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 2009  ottobre 14 Mercoledì calendario

Snowe Olympia

• (Bouchles) Augusta (Stati Uniti) 21 febraio 1947. Politico • «[...] l’unica repubblicana che ha detto sì alla riforma sanitaria di Barack Obama, votando in commissione Finanze a favore del piano bocciato all’unanimità dal suo partito. [...] unica greca d’America ancora più famosa ed amata di Arianna Huffington, si è fatta come al solito guidare dal cuore. “Ha conosciuto sulla sua pelle la differenza tra il vivere e il morire con o senza l’assistenza sanitaria”, spiega il New York Times in un lungo profilo da cui emergono i dettagli di un’esistenza segnata dai lutti e dal dolore, da vera tragedia greca. Suo padre, un greco ortodosso immigrato da Sparta, morì di infarto quando lei aveva solo nove anni, a meno di dodici mesi dalla scomparsa della madre, stroncata da un tumore al seno. Rimasta orfana, Olympia si trasferisce ad Auburn, in Maine, per essere allevata dagli zii, un barbiere e un’operaia tessile, assieme ai loro cinque figli. Ma dopo pochi anni, anche lo zio muore. Sconvolta da questa catena inarrestabile di lutti, si getta a capofitto nello studio, laureandosi in Scienze Politiche. Ma il destino torna ad accanirsi: il 10 aprile 1973 il marito deputato Peter Snowe rimane ucciso in un incidente d’auto. Amici, famigliari e leader del partito repubblicano la convincono a scendere in pista per il suo seggio alla Camera dei Rappresentanti. Olympia ha 26 anni e vince. Il resto è storia. Da allora si è fatta strada come la repubblicana più progressista del Senato, nota per la sua abilità ad influenzare l’esito delle votazioni a rischio di impasse perché prive di vera maggioranza, aggregandosi all’ultimo momento ai ri vali democratici. Anche se i democratici non avevano bisogno del suo voto, avendo già una maggioranza di 13 a 10 in Commissione Finanze, il suo sì conferisce una patina bipar tisan alla votazione. Amici e colleghi repubblicani se l’aspettavano. “È stata una lotta terribile — aveva spiegato al New York Times nel rievocare la malattia della madre —, mamma entrava e usciva dall’ospedale e non so nemmeno se avessimo l’assicurazione sanitaria. Ma non credo. Non avevamo il becco di un quattrino”» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 14/10/2009).